Fabrizio Tenerelli

Foto profilo di Fabrizio Tenerelli

Mi chiamo Fabrizio Tenerelli, sono un foto reporter di Sanremo. Per il Giornale, mi occupo prevalentemente di cronaca dalla provincia di Imperia, con particolare attenzione al confine italo-francese di Ventimiglia, da anni ormai agli onori della cronaca per l'emergenza migranti. Le mie passioni sono la fotografia, i viaggi, la street-art, l'esplorazione urbana e le lingue straniere (oltre a inglese e francese, ebraico e qualcosa di arabo, russo e yiddish). Mi interesso di Medio Oriente, sono l'editor del magazine viviisraele.it e, nel 2014, sono stato al confine con la Striscia di Gaza per l'operazione "Protective Edge".

Un migrante, probabilmente africano, è stato trovato cadavere, stamani, sotto il cavalcavia di Roverino, al confine italo francese di Ventimiglia, in provincia di Imperia. L’uomo sarebbe stato ucciso, visto che il corpo presentava diverse ferite da taglio. Sul posto sono presenti i carabinieri con il magistrato, il sostituto procuratore Luca scorza Azzarà. La zona è particolarmente frequentata da stranieri, nota per gli accampamenti di fortuna, dove molti di loro si appoggiano prima di tentare l’ingresso clandestino in Francia.

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Migrante ucciso a coltellate a Ventimiglia

Sulle note di "Bella Ciao" alcune decine di no green pass italiani e francesi hanno improvvisato una manifestazione di protesta, stamani, al valico autostradale dell'A10, a Ventimiglia. Successivamente hanno anche intonato l'inno francese (coi pugni alzati) e quello occitano. "Francia e Italia uniti per la libertà. No green pass", il grido dei manifestanti. "Sono una mamma - dichiara una manifestante - e sono qui perché non sopporto che le mie due bambine vadano in giro con la mascherine o si vaccinino. Basta con questa dittatura sanitaria. Dobbiamo svegliare la gente". La manifestazione si svolge in maniera pacifica, davanti a un nutrito presidio di forse dell'ordine

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Sulle note di Bella Ciao, la protesta dei no pass italo-francesi

E' salito in cima a una gru di trenta metri, nel cantiere di un albergo, che si affaccia su piazza Cesare Battisti, nel pieno centro di Sanremo. Lui è un quarantenne pachistano richiedente asilo in Italia. All'origine della protesta ci sarebbe la burocrazia italiana. Forse la lentezza per ottenere lo status di rifugiato. Dopo essere stato convinto a scendere, in un intervento congiunto di vigili del fuoco, 118 e polizia, l'uomo ha, infatti, tirato fuori dallo zaino un plico di documenti per illustrare le proprie ragioni. E' stato comunque affidato alla centrale operativa del 118, che lo ha portato in ospedale per un controllo psichiatrico. Accertamenti sono in corso da parte della polizia.

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"Voglio la richiesta di asilo". E il pachistano blocca il centro di Sanremo

Un barista di Sanremo è stato pestato a sangue da tre clienti ubriachi che infastiditi dal fatto di essere stati rimproverati, dopo aver rotto un bicchiere, lo hanno in questo modo voluto punire. Una tale scarica di violenza, che il titolare del locale ha subito l'eviscerazione dell'occhio sinistro. A distanza di due settimane da quell'aggressione, avvenuta nella notte del primo settembre, la polizia ha arrestato tre persone, tutte residenti in provincia di Imperia. Si tratta di un uomo di 41 anni (R.A.), uno di 32 (A.F.) e uno di 57 anni (K.B.T.). Quest'ultimo è di origine austriaca ed ha precedenti penali

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Sanremo, barista massacrato per un rimprovero perde un occhio

Si chiama Boom Room, ma in realtà non è altro che è la "stanza della rabbia", un luogo dove potete sfogare la vostra frustrazione, armati di mazza da baseball o da cantiere, martello o badile e distruggere tutto ciò che l'organizzazione vi fornisce, a seconda del pacchetto acquistato. Sabato prossimo a Sanremo si inaugura la prima in Liguria e la quarta in Italia dopo Milano, Torino e Roma. Si può accedere fino a un massimo di tre persone alla volta e trascorrervi dai cinque ai venti minuti. I locali sono videosorvegliati per motivi di sicurezza e il partecipante può distruggere: mobili, bottiglie, bicchieri e quant'altro, al ritmo di musica. E' infatti consentito portare la propria playlist e collegarsi all'impianto stereo per vivere al meglio quell'attimo di follia.

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A Sanremo apre la Boom Room: paghi e spacchi tutto

Due stranieri si avvicinano a un distributore di cannabis light. Tergiversano per qualche istante, poi uno di loro afferra un paio di cesoie e si scaraventa con violenza contro l'impianto per scassinarlo. E' accaduto, la scorsa notte, a Ventimiglia. I malviventi hanno preso di mira un distributore di via Cavour, nel centro cittadino. Uno dei tanti tentativi di furto messi a segno, ogni giorno, dagli stranieri: molti andati a segno, ma questo fallito. I due, infatti, hanno dovuto fare i conti con il vetro anti sfondamento. Certo, il danno c'è stato, ma alla fine non sono riusciti a portare via nulla. Tuttavia, hanno lasciato il loro volto impresso sulle telecamere e sono già partite le ricerche per individuarli e denunciarli

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La furia con le cesoie: così i migranti scassinano il distributore di cannabis

La situazione dei migranti a Ventimiglia è fuori controllo. Risse e liti, alimentati dall'alcol in corpo, si ripetono ormai tutti le sere e il lungomare cittadino è diventato un ring per combattimenti senza esclusioni di colpi. Poco importa, se ci sono famiglie con bambini o turisti che vogliono godersi un attimo di pace. Ieri sera, ad esempio, nel giro di pochi istanti si è passati dalla rissa con sassaiola in spiaggia, alla lite con il coltello per strada. Spesso si tratta di diverbi legati alla microcriminalità, in special modo ai passaggi clandestini vrso la Francia, ma non di rado hanno origine da dissapori tra le varie etnie.

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Ventimiglia: stranieri si affrontano con il coltello in mezzo alla strada

Chi passava per strada, in auto o a piedi, lo ha definito un vero e proprio far west, quanto accaduto nella serata di ieri, sul lungomare Oberdan di Ventimiglia, in provincia di Imperia. Due risse tra stranieri sono scoppiate, a distanza di pochi minuti l'una dall'altra, sulla spiaggia, dove sono volati sassi, anche di grosse dimensioni, che hanno danneggiato alcune auto. Per fortuna non risultano feriti tra i passanti, ma danni ad alcune vetture. A una, in particolare, è stato scheggiato il parabrezza. E non finisce qui. Dopo i sassi, diversi migranti hanno fatto irruzione nel dehor di un locale, rubando dei coltelli con i quali si sono affrontati in mezzo alla strada. Successivamente sono intervenute le forze dell'ordine e alcuni di loro sono stati portati in caserma.

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Sassaiola tra i migranti i spiaggia, pietre sulle auto e le persone

Creare un centro di permanenza finalizzato al rimpatrio de migranti irregolari per risolvere una volta per tutte il problema dei flussi migratori al confine italo francese di Ventimiglia. A proporre l'iniziativa è il deputato della Lega Flavio Di Muro, che ha annunciato un'istanza al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. "Non si tratta di un centro temporaneo e neppure di una fotocopia del precedente Parco Roya - afferma Di Muro -. Parliamo, infatti, di un centro chiuso, dove i migranti vengono trattenuti al loro interno, non certo di un albergo. Ci sono dieci centri di questo genere in altrettante regioni italiane, ma manca ancora la Liguria".

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Migranti, Di Muro (Lega): "Centro rimpatri per risolvere problema flussi al confine"

"Stop accordi con la Libia, Ue complice delle deportazioni", "Open the border" e "Freedom", ma soprattutto "Ventimiglia, vergogna, sei peggio di una fogna". Questi sono alcuni degli slogan mostrati e gridati da una cinquantina di no border che, nel pomeriggio, a Ventimiglia, ha improvvisato un corteo partito dalla stazione ferroviaria, per giungere davanti a piazza del Comune, dove si è tenuto un breve comizio.

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No border in corteo a Ventimiglia, insulti alla città
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