Sovranismo, però europeo: è con un gesto deciso e di tutela che Mario Draghi si è presentato sulla scena internazionale.
Mario Draghi non parla, ha scelto così. Ha un'educazione e una consuetudine da banchiere, quelli di cui Cuccia diceva "per noi parlare è peccato mortale".
Ci mancava soltanto Antonio di Pietro sulla scena del populismo italiano. È ricomparsa all'improvviso la sigla Italia dei Valori sulla spaccatura dei 5 Stelle e l'ex pm di Mani Pulite ha ricordato che Gianroberto Casaleggio fu colui che lo introdusse ai segreti del digitale e dei social.
Scusi Palamara, ma oggi che è stato radiato, lei vede qualcuno che ha preso il suo posto?
C'è chi drammatizza e chi ironizza. L'incriminazione di Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc, nel pieno della crisi di governo, è di sicuro un fatto di grande rilevanza, un'ingerenza della magistratura nella vita politica.
Quando si torna alla politica-politicante, l'esperienza ha il suo peso. Così i nipotini di Rousseau, che volevano rivoluzionare la rappresentanza istituzionale, sono finiti a bussare alla porta di Clemente Mastella
Solo da vaccinati saremo liberi. Partiamo da una constatazione semplice e neutrale, senza farne subito materia di inutile scontro ideologico: un piano vaccini completo, nazionale e definitivo non c'è
Archiviamo il 2020 e ricominciamo? Si sente dire spesso in queste prime ore dell'anno, si legge in moltissimi messaggi augurali, ma è possibile, è realistico?
Qualcosa è cambiato. Di profondo, radicale. Anzi, moltissimo è cambiato: se qualcuno ce lo avesse chiesto con una consultazione popolare, lo avremmo mandato al diavolo, ma nessuno ha chiesto.