Dopo le multe da 13,4 milioni complessivi irrogate nel 2018, l'Antitrust, guidato da Giovanni Pitruzzella (nella foto), torna a richiamare Tim, Wind Tre e Fastweb per pratiche commerciali scorrette riguardo alle pubblicità per i servizi di fibra ottica. Ossia quelli sulla rete di nuova generazione che è ancora poco diffusa.
Il risultato è che quando vengono pubblicizzate le offerte non sempre la fibra ottica arriva fin dentro la casa del consumatore. Per la maggior parte dei casi infatti, tranne che in grandi città come Milano, la rete in fibra si ferma al cosiddetto «cabinet» in strada. Ma, nonostante tutto le pratiche commerciali già sanzionate sono continuate «con riferimento all'assenza di adeguati richiami che informino il consumatore di possibili limitazioni tecnologiche o geografiche a fronte del permanere di claim enfatici sulle prestazioni dei servizi di connettività basati sulla fibra». L'Antitrust dunque contesta ai tre operatori telefonici la violazione del codice del Consumo per non aver ottemperato alla delibera dell'Autorità del 28 febbraio del 2018 e ha avviato un procedimento per eventuale irrogazione di una nuova multa. Entro 30 giorni gli interessati possono mandare all'Autorità scritti difensivi o documenti o chiedere di essere sentiti. Il procedimento deve concludersi entro 120 giorni dalla data di comunicazione del provvedimento di avvio dell'istruttoria. Le multe da comminare in casi simili vanno da un minimo di 10mila a un massimo di 5 milioni.
Intanto si conclude oggi la consultazione pubblica presso Agcom sul mercato dei servizi di accesso alla rete per poi passare alle audizioni degli
operatori. L'ad di Tim Luigi Gubitosi e il presidente Agcom Angelo Cardani si sono incontrati per esaminare le possibili opzioni per lo scorporo della rete. Ieri Tim ha vinto il «Premio dei Premi per l'Innovazione 2018».
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