Gli agenti lo hanno notato in piazza Costituente, un importante e trafficato snodo per chi è diretto oltre frontiera. Date le sue precarie condizioni fisiche; sembrava, infatti, molto provato, i poliziotti lo hanno accompagnato al centro di accoglienza del parco Roja, prima di arrestarlo.
Gli agenti del locale commissariato, infatti, sono intervenuti a colpo sicuro e quando hanno fatto irruzione nel locale, lo hanno trovato con quindici grammi di cocaina: in parte nascosti nelle tasche dei pantaloni e in parte nell’armadietto dello spogliatoio.
Quest’ultima, tuttavia, ha poi confessato di non aver mai avuto il coraggio di denunciare, per timore di restare sola con i due figli - un bambino di 5 anni e una bimba di 9 anni - da crescere. Ed è proprio davanti ai loro occhi che si è consumata la terribile scena di violenza
Per un miracolo anche questa volta è stata evitata la tragedia, visto che non c’era ancora nessuno, in un’area solitamente frequentata da bambini con i nonni o i genitori. Era il 4 giugno scorso, quando poco distante crollava un altro pino.
Un comitato spontaneo di cittadini ha così organizzato, per domenica 26 agosto, una giornata in spiaggia, aperta a tutta la popolazione - battezzata “Libera la spiaggia libera”. Promotore di questa crociata è un fisioterapista ventimigliese.
Una cinquantina di attivisti dei due partiti si è data appuntamento, stamani, al confine franco italiano di Mentone, per una tavola rotonda finalizzata ad esaminare l’attuale situazione nazionale e locale
L'orrore a Ventimiglia: prestazioni sessuali chieste alle migranti minorenni in cambio di un passaggio per andare fino in Francia
Le immagini sono state inviate alle forze di polizia, che analizzeranno i singoli fotogrammi per risalire ai colpevoli: un uomo e una donna, entrati nella parrocchia di San Bartolomeo, in frazione Latte, a Ventimiglia.
"La separazione e lo smembramento delle famiglie dovuto all'emigrazione rappresenta un grave problema per il tessuto sociale, morale e umano dei Paesi d'origine..."
Gli investigatori hanno scoperto che a dirigere di fatto l’ingente giro di affari era un'unica persona che aveva intestato le ditte a due persone compiacenti, in modo da sfuggire ai controlli