Algoritmo ok, ma occhio al rischio crash

Borse super liquide e prezzi più efficienti, durante i ribassi serviranno nervi davvero saldi

Algoritmo ok, ma occhio al rischio crash
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Da un'analisi più approfondita dei titoli in Borsa, all'adattamento delle strategie in tempo reale fino a una migliore efficienza nella individuazione del prezzo più giusto e a una maggiore liquidità del mercato. Sono solo alcuni dei benefici che l'Intelligenza Artificiale ha portato e porterà ai mercati finanziari. Il cosiddetto trading algoritmico - robot che negoziano asset finanziari secondo regole predefinite - era stimato dalla società di ricerca Global Market Insights in 3,1 miliardi di dollari già nel 2023. Oggi, alla luce dell'accelerazione cui si assiste quotidianamente, si prevede un tasso di crescita annuale composto del 13% tra il 2024 e il 2032: in poche parole, un'esplosione che porterà il mercato a valere 9,5 miliardi alla fine del periodo in esame. Sono numeri che danno un'idea del potenziale di sviluppo di questa tecnologia agli albori, ma dalle immense possibilità: per esempio, l'Intelligenza Artificiale può portare elementi di valutazione nuovi come l'utilizzo di dati satellitari per valutare il traffico portuale o le tendenze di mercato. Ma anche sondare il sentiment dei mercati analizzando notizie, social media e opinioni pubbliche. Tutto questo porterà a disposizione degli investitori, con il minimo sforzo, una miriade di dati in più rispetto a un tempo, andando a migliorare le strategie di trading.

Sono prevedibili conseguenze negative? In alcuni casi, il trading algoritmico ha accentuato alcune delle più recenti e violente ondate di vendite sui mercati. Per esempio, durante la crisi pandemica l'S&P 500 - il principale indice azionario americano con le 500 società a maggiore capitalizzazione - è sceso del 30% in meno di un mese, un brusco calo al quale i fondi quantistici e gli algoritmi hanno contribuito con vendite rapide per ridurre l'esposizione al rischio. Il tutto si è tradotto anche in volumi di trading particolarmente elevati con un incremento del 30-40% rispetto alla media, in gran parte attribuita a sistemi automatizzati. E con un risultato che ha portato a 18 trilioni di dollari il valore di mercato evaporato in un mese: d'accordo che poi il mercato ha recuperato velocemente e con gli interessi, ma questo sta a significare come l'utilizzo di robot sui mercati abbia accentuato in maniera significativa la volatilità dei listini globali. Secondo alcuni studi quantitativi, le oscillazioni di valore sui titoli potrebbero aumentare del 50-70% in più quando il trading algoritmico rappresenta oltre il 50% dei volumi giornalieri. Per avere un esempio tangibile: basti pensare che un ribasso del 5% su una Borsa poco influenzata dagli algoritmi potrebbe diventare anche del 7-8% in mercati dove i cosiddetti «bot» delle Borse lavorano a pieno regime.

Tutte queste considerazioni, in ogni caso, non devono alimentare un sentimento anti-tecnologico, anzi. Anche perchè gli operatori sui mercati dovranno abituarsi a convinvere con robo-advisor e algoritmi. Circostanza che, semmai, renderà ancora più necessario mantenere i nervi saldi e non cedere all'emotività, quella sì nemica dei risparmi delle persone.

Anche in settori come quello della consulenza finanziaria, più lontano dalle dinamiche del trading e con un orizzonte temporale più lungo, l'utilizzo della tecnologia permetterà ai professionisti di offrire un servizio più approfondito e preciso, demandando le attività più faticose all'intelligenza artificiale.

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