Non ci sono solo alcool, droga, velocità e bullismo tra i vizi e i pericoli che incombono sugli adolescenti italiani. Ora scatta anche l'allarme gioco d'azzardo. Sono, infatti, sempre di più gli adolescenti tra i 12 e 17 anni che spendono una cifra tra i 30 e i 50 euro al mese in gratta e vinci, scommesse sportive, lotto e superenalotto. Il 10% gioca abitualmente ed è a rischio di diventare un giocatore patologico, mentre il 6,5% spende anche più di 50 euro mensili. A denunciare il problema è Luca Bernardo, direttore del dipartimento di Pediatria dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano. «Il fenomeno dei baby-scommettitori è in crescita - spiega Bernardo - Molti ragazzi tra i 12 e 17 anni giocano d'azzardo, spendendo circa 30-50 euro al mese, eludendo quindi i divieti imposti ai minorenni». Il problema è che in alcuni casi «finiscono per diventare giocatori accaniti e patologici - continua - Il gioco diventa cioè una droga per cui sono pronti a rubare soldi in casa o anche fuori». In base ai dati presentati dall'esperto emerge che la diffusione del gioco d'azzardo nei ragazzi cresce al ritmo del 13% l'anno.
Dal 2008 al 2009 la percentuale di studenti tra i 15 e i 19 anni che ha giocato in denaro almeno una volta in un anno è aumentata dal 40% al 47%. L'aumento maggiore è stato fra le ragazze, passate dal 29% al 36% mentre i maschi sono saliti dal 53 al 57%. In testa alla classifica per regioni, al primo posto c'è la Campania con il 57,8% di studenti 'giocatorì, cui segue Basilicata (57,6%), Puglia (57%), e Sicilia, Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna, Calabria e Umbria oltre il 50%. Agli ultimi posti ci sono Trentino (35,8%), Friuli Venezia Giulia e Veneto (36,3%). I posti preferiti per giocare sono bar, tabaccherie (32%), case private (20%) e sale scommesse (12%). «Gli adolescenti - prosegue - sono molto più inclini degli adulti a sviluppare problemi di gioco. Le stime dicono che circa il 4%-8% ha un problema di gioco e mentre il 10-14% è a rischio di diventare giocatore patologico». I ragazzi giocano in modo eccessivo non per il denaro in sè, conclude, «ma perchè è il mezzo che gli permette di continuare a giocare». A legarli alle scommesse è anche l'eccitazione del momento, il divertimento, l'idea di poter vincere soldi in modo facile e immediato, fuggire dalla noia, cercare di sollevarsi da uno stato di depressione». I nuovi giochi d'azzardo, al contrario di quelli tradizionali, sono accessibili a tutti e propongono emozioni veloci con il rischio di perdere il controllo temporale e monetario, alienandosi dalla realtà. La speranza di ottenere gratificazioni economiche immediate è una delle molle per le quali gli adolescenti rischiano la dipendenza ma anche il desiderio di mettere in atto un comportamento che è proprio dei genitori e/o del gruppo di amici.
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