Francesca Scapinelli
Fosse stato lavvocato che tiene la memorabile arringa del film a episodi I mostri, incantando e stordendo il pubblico, o il frate imbellettato che si compiace di guardarsi e farsi ammirare e gesticola per tutta la Messa televisiva (nella stessa pellicola di Dino Risi, del 1963), senza dubbio Vittorio Gassman avrebbe apprezzato linserimento delle «Gassmaniadi» nella seconda edizione del Festival internazionale di film e documentari, al via l8 e 9 settembre a Palazzo Venezia. La maratona video sullindimenticabile Mattatore, curata da Giovanni Oppedisano e Rubino Rubini e prodotta questanno dalla fondazione intitolata allattore genovese, però, sarebbe probabilmente piaciuta anche al Gassman che stava dietro il personaggio, un uomo tormentato, chiuso ma anche pieno di forza e determinazione a far conoscere e amare i trucchi e le difficoltà del mestiere, a mostrarsi e farsi notare. Classe 1922, Gassman va ricordato anche come appassionato della vita e delle donne. Tante voci si sono levate, ad esempio, per malignare su lui come marito della vamp americana Shelley Winters, sua coetanea, che secondo alcuni lo avrebbe introdotto, agevolandolo, nel mondo del cinema.
Otto ore di filmati smentiscono queste tesi, a partire dagli anni dellaffermazione nel teatro tragico (Shakespeare, Seneca, Alfieri) e moderno (Tennessee Williams, Jean Cocteau, Jean Anouilh), incluso il teatro popolare italiano itinerante cui lattore dà vita nel 1960, con lAdelchi. Non si potranno dimenticare, naturalmente, pellicole come La grande guerra, Il sorpasso, I soliti ignoti, Larmata Brancaleone, La famiglia e le tante commedie allitaliana che vedono per protagonista lui, in grado di alternarsi con Salvo Randone, sul palcoscenico, nel ruolo ora di Jago ora di Otello. Nelle sale Regia e Mappamondo di Palazzo Venezia, la non stop di filmati sulluomo e lartista ripercorrerà anche la messa in scena del capolavoro di Melville, Moby Dick, in occasione delle Colombiadi del 92 a Genova. La scenografia era di Renzo Piano (nome che ricorre nel Festival di corto e lungometraggi di arte, architettura, cinema, musica, danza e teatro voluto dallassociazione senza fini di lucro Doc Fest e che proseguirà nella Capitale fino al 28 settembre) e tra gli altri spiccava il ballerino coreografo Daniel Ezralov. La rassegna proporrà non solo lo spettacolo così come è stato realizzato, ma le prove, il dietro le quinte, laccoglienza del pubblico, la tournée tra Roma (Studio 5 a Cinecittà), Siviglia, (Plaza de Toros), Buenos Aires. Ci sarà poi lAdelchi di Manzoni, portato da Gassman al teatro popolare di Villa Borghese, un testo difficile e forse ancor più come rappresentazione, agli antipodi rispetto alla leggerezza e vivacità di cui lattore era testimone davanti alla cinepresa.
Gassmaniadi, 8 e 9 settembre, palazzo Venezia, ore 20 (in sala Regia e Mappamondo). Informazioni su www.docfest.it.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.