In tempi di crisi anche un euro e cinquanta centesimi di rincaro fa mugugnare il contribuente. Certo, la cifra è di per sé insignificante. Resta il fatto che se si tratta del canone Rai, oggetto ogni anno di polemiche, ecco che la correzione risulta ancora più difficile da digerire. Nel frattempo si riapre anche il caso Minzolini. Dopo che la Cassazione ha fatto presente che "anche se in mano pubblica la Rai è una spa", Augusto Minzolini ha fatto sapere che potrebbe anche tornare a dirigere il Tg1.
Per il 2012 l'abbonamento annuo per la televisione pubblica sarà di 112 euro: l'anno scorso era di 110 euro e 50 centesimi. La scadenza per il pagamento è il prossimo 31 gennaio. Il contribuente potrà, tuttavia, rateizzare il pagamento in due tranches semestrali di 57,16 euro: la prima il 31 gennaio 2012, la seconda il 31 luglio 2012. Oppure in quattro rate trimestrali da 29,76 euro da versare il 31 gennaio 2012, il 30 aprile 2012, il 31 luglio 2012 e il 31 ottobre 2012. Nel primo caso, però il canone costerà 114,32 euro, nel secondo 119,04. Come previsto dall'articolo 47 del Testo unico sulla televisione, l'aumento deciso quest'anno è legato all'adeguamento al tasso di inflazione reale. Negli ultimi quattro anni l'abbonamento alla Rai è aumentato di ben sei euro. Dal gennaio 2009, infatti, il "canone per il possesso del televisore" è cresciuto di un euro e cinquanta centesimi all'anno. Si è così passati dai 106 euro di fine dicembre 2008 ai 112 del 2012.
Oggi la Cassazione ha sentenziato che la Rai è "una società per azioni per volontà stessa del legislatore e, seppure soggetta ad una disciplina particolare per determinati aspetti ed a determinati fini, riguardanti anche la giurisdizione, chiaramente dettata da interessi di natura pubblica, per tutto quanto non diversamente previsto non può che essere regolata secondo il regime generale delle società per azioni". "Potrei anche tornare a dirigere il Tg1", ha subito commentato Minzolini durante una intervista a Ma anche no che andrà in onda domenica su La7.
"E' stata applicata nei miei confronti una legge propria per i dipendenti pubblici che mi sospende e mi dovrebbe mandare a ricoprire un ruolo equivalente - ha fatto notare l'ex direttore - ma secondo me utilizzare questa legge è una forzatura dato che la Rai è una società per azioni e lo ha ricordato anche la Corte di Cassazione in una sentenza uscita oggi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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