A Roma ci sono quattro date che nessuno dimentica, sono i giorni in cui si disputano i derby. E perché quattro? Perché due dividono la città in parti uguali mentre gli altri due la riuniscono sotto il vessillo SPQR, quello che distingue la romanità nel mondo. Ovviamente stiamo parlando di calcio e di ippica e noi vi porteremo al centro del Derby di galoppo. Il 21 maggio è finalmente arrivato ed offre un magnifico spettacolo. Oltre alla corsa più importante dell’anno, il programma si compone di altri otto ingaggi di altissimo livello ed incertissimi.
Dopo cinque mesi di duri allenamenti e gare di preparazione, al peso di 58 kg per tutti, alle ore 17.30 dinnanzi lo starter romano saranno in 12, tre in meno rispetto al 139° vinto da Ardakan sul nostro amatissimo Tempesti.
Chi vincerà? La speranza ed il cuore parlano italiano ma la compagnia straniera è molto competitiva, tradotto in numeri otto italiani e quattro stranieri (un inglese e tre tedeschi). E se gli appassionati conoscono perfettamente la storia di questa corsa eccezionale, noi proveremo brevemente a ripercorrerla per gli altri perché senza passato, non esiste presente e tanto meno futuro. Nell’aprile 1884 partì il primo Derby di galoppo e vi presero parte 10 cavalli. Il montepremi era di ben 27.767 lire ed anche Re Umberto I vi partecipò. Furono scommesse diecimila lire, somma che per i cronisti dell’epoca fu favolosa. Sul traguardo fu Andreina a prevalere. La cavalla di Thomas Rook, il gentiluomo e fantino inglese trapiantato in Barbaricina (Pisa). Un’impresa epica aver espugnato Roma al primo tentativo, bissato alcuni anni più tardi, nel 1896 con Goldoni.
Nel 1984 in occasione del centenario fu coniato persino un francobollo (nella Foto).
Fino al 2007 la corsa si è disputata sulla distanza classica del miglio e mezzo (2.400 metri), dopo il percorso è stato accorciato di 200 metri fissandolo a 2.200 metri, ma non chiedete il perché… non si può sapere tutto!
Nel 2009 la corsa è stata declassata a Corsa di Gruppo 2, a testimonianza che la qualità italiana dei purosangue è nettamente in discesa, e se si pensa che le corse di gruppo 1 in Europa sono 84 così distribuite: 36 in Inghilterra, 28 in Francia, 13 in Irlanda e 7 in Germania ecco perché negli ultimi anni gli stranieri hanno fatto il bello e cattivo tempo nella domenica romana. Sarà così anche stavolta? Noi, da italiani veri, speriamo proprio di no. La dotazione è fissata in 640.200 euro, la più ricca in assoluto per le corse in Italia. Per onore di cronaca è da ricordare però che qualche lustro fa, il montepremi è stato molto più cospicuo superando il milione di euro.
Da quel lontano 1884 la corsa più importante è sempre stata disputata, incoronando ogni anno il suo Re.
I più vincenti rimangono Federico e Lidia Tesio che però hanno una macchia indelebile nel loro ineguagliabile palmares, non aver iscritto Ribot alla corsa poiché non ritenuto all’altezza ancorché il padre Tenerani glielo regalò nel 1947 ed il nonno Bellini nel 1940. Quel Ribot che fece smettere di galoppare Botticelli, uno dei cavalli più amati da Tesio e vincitore del Derby nel 1954.
Dieci partecipanti appartengono alla linea di sangue di Nearco, gli altri due di Unbreakable … chi la spunterà?
Gli ultimi vincitori sono stati Tuscan Gaze, Tokyo Gold ed Ardakan. I fantini più titolati del terzo millennio risultano essere Cristian Demuro con 5 vittorie, Dario Vargiu e Mirco Demuro con 2 e dall’anno 2000 per ben dieci volte gli stranieri hanno espugnato Capannelle.
Chiusa la parentesi storica, chi vincerà il Derby n. 140? Tra poco lo sapremo… Il vincitore del Parioli, Vero Atleta ambisce ad uno storico doppio con lo proietterebbe verso la triplice corona italiana vinta solo da: Michelangelo 1921, Niccolò dell’Arca 1941, Gladiolo 1946 e Botticelli 1954. E se la prima vincitrice partì da Barbaricina (PI), nella 140° edizione, da Barbaricina arriva Certaldo, cavallo italiano di proprietà di Simone Rubessi e Stefano Toni, allenatore Endo Botti. Abbiamo raggiunto i proprietari al telefono, alla nostra domanda: “Un sogno che si avvera?” hanno risposto così: “Sì, quando partendo dal nulla si raggiungono questi risultati, tutti gli sforzi si trasformano magicamente in una sinfonia, felicissimi di partecipare alla corsa più importante del circuito italiano, sapendo che Certaldo non ci deluderà neanche questa volta. Comunque vada sarà un successo!"
Per una visione più ampia ed imparziale abbiamo raggiunto telefonicamente Nino Caracciolo, proprietario della Scuderia Effe Emme ed allevatore, la corsa la vedrà da appassionato e tifoso perché nessuno dei suoi allievi parteciperà. Alla nostra semplice domanda: "Che corsa rappresenta il Derby?" ha risposto in questo modo: "Il Derby è la corsa più affascinante del nostro circuito e quest'anno non ci si può nascondere, il tifo è tutto per l'Enigma dei grif ma ovviamente dobbiamo fare attenzione a due stranieri Relentless Voyager e Sirjan che è rientrato molto bene in listed in Francia, a chiudere Vero Atleta, con l’incognita della distanza. Secondo me la corsa si dovrebbe chiudere qui".
Se nel Derby i suoi allievi non ci sono, Nino Caracciolo sarà ugualmente al tondino perché impegnato con le sue "femmine terribili" nel Perrone e nel Tudini, a tal proposito ci ha detto: "Nel Perrone c’è Royal My Lea in cui crediamo molto. Dovrà confermare il debutto, c'è molta fiducia in scuderia, deve soltanto dimostrare le sue qualità. Nel Tudini ci sarà Royal Lea che tornata sulla velocità ha fatto vedere le sue doti, correndo da dietro ha espresso tutto il potenziale, anche lei dovrà confermare le sue qualità, speriamo bene".
Royal mylea (fonte:ippodromo capannelle)
Le parole del proprietario della scuderia Effe Emme ci ricordano che la domenica romana non si esaurisce con il Derby, anzi… Il programma offre tanti altri buonissimi spunti tecnici con i premi “Presidente della Repubblica”, prova di gruppo 2 sui 1.800. Sei i partenti, dove spiccano Skalleti, l’otto anni già vincitore di numerose corse di gruppo in tutta Europa ed il vincitore 2022 Cantocorale. Il “Carlo D’Alessio” prova di gruppo 3 sui 2.400, 14 partenti, con un nome su tutti Tempesti. Tre Listed, il “Tudini” ed il “Perrone", due corse per velocisti. La prima per cavalli di 3 anni ed oltre, la seconda per femmine di 2 anni. Alle gabbie saranno 12 partenti in entrambi gli ingaggi. Infine, il premio “Sbariggia” per miler di 3 anni, la rivincita del Premio Parioli dove a contendersi lo scettro saranno in 13. La nona e conclusiva corsa sarà il tradizionale Handicap principale di classe B intitolato ad “Edmondo Botti” che promette ulteriori fuochi d’artificio (Partenti 16). Chiudono il programma due corse per gentleman rider ed amazzoni.
Alla fine, saranno distribuiti premi in
denaro per oltre un milione di Euro, una bella somma che può e deve rilanciare il nostro galoppo. Tutti insieme, tutti dalla stessa parte ed al bando le invidie e le polemiche.Viva l’ippica e che il galoppo sia con tutti noi.
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