Angela Carini, che dopo il match delle Olimpiadi contro Imane Khalif si è chiusa nel silenzio. L'ultima dichiarazione che ha fatto è un augurio di vittoria proprio alla sua avversaria dopo le polemiche, mai da lei alimentate, sull'intersessualità dell'algerina. Eppure, sui social da giorni la pugile italiana è fatta oggetto di scherno e di vere e proprie offese, che prendono di mira il suo essre un'atleta della Polizia di Stato. Sono tanti i messaggi social che abbiamo trovato sul web in cui, proprio per appartenere alle forze dell'ordine, Carini viene sbeffeggiata e derisa e per lo più ad attaccarla in questo modo sono giovanissimi, talvolta di seconda generazione, che vedono nei pugni subiti dall'italiana in quei 46 secondi una rivincita dei nordafricani sugli italiani.
"Quando la guardia è abituata a essere l'unica che mena", si legge in un meme che ritrae la pugile italiana in lacrime dopo l'abbandono. E ancora: "Non si aspettava che a una nordafricana fosse permesso reagire". Il presupposto di questi sfottò all'italiana sono le tante accuse che vengono mosse alle nostre forze dell'ordine, che per una certa opinione pubblica si rendono colpevoli di aggredire senza ragione gli stranieri e i manifestanti di sinistra nelle nostre città. Una narrazione di comodo per la sinistra dell'inclusione, che se dagli esponenti politici viene spesso edulcorata, nelle espressioni popolari assume tutta la grevità immaginabile.
"Lei è brava solo a manganellare gli studenti che manifestano per la libertà, cosa ci volete fare poverina", si legge ancora nel commento di una ragazza. E ancora, in un altro commento si legge: "La lotta era impari perché era sprovvista del suo tonfa e scudo, altrimenti dai che mazzate". E sembre da una ragazza è stato pubblicato un messaggio in cui l'autrice scrive che avrebbe preferito che Carini prendesse più botte: "Peccato che Imane Khelif non gliene abbia date di più, in modo da farla rinsavire". E così via, tra gli immancabili "Acab" e riferimenti alle "guardie" e agli "sbirri".
L'atteggiamento che si rileva in questi commenti, che per fortuna non sono la totalità ma comunque esistono, è identico a quello che si rileva nelle piazze calde degli studenti e nelle successive chat post-violenze, dove le "guardie" sono il bersaglio preferito, insultati solo per la divisa che indossano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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