Gli infettivologi: "La Senna potrebbe mietere nuove vittime"

L’ultimo report della Società internazionale delle malattie infettive (Isid) lancia l'allarme per le cattive condizioni della Senna

Gli infettivologi: "La Senna potrebbe mietere nuove vittime"
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L’atleta belga Claire Michel, ricoverata per escherichia coli, potrebbe essere solo la prima “vittima” della Senna. A lanciare l’allarme sono gli infettivologi che hanno redatto l’ultimo report sulle allerte sanitarie mondiali della Società internazionale delle malattie infettive (Isid).

"La Svizzera ha segnalato che un triatleta che aveva gareggiato nella Senna ha avuto una infezione allo stomaco”, si legge nel report. Non è stato possibile stabilire un collegamento tra il malore dell’atleta e l’inquinamento della Senna perché le delegazioni delle altri nazioni concorrenti non avevano registrati casi simili. Il nuotatore chiamato a sostituire quello malato, pur non avendo mai gareggiato sulla Senna, ha avuto un’infezione gastrointestinale e si è ritirato.

Ma non vi è solo la Svizzera. “Anche la delegazione della Norvegia ha avuto un triatleta che si è sentito male il giorno dopo aver gareggiato e nuotato nella Senna - continua l'Isid - Ma il triatleta ha pensato che la causa fosse un'intossicazione alimentare". Arild Tveiten, direttore sportivo della Federazione norvegese di triathlon, ha spiegato"che la causa della malattia non è chiara". E, intanto, la delegazione belga ha deciso di ritirarsi dalla staffetta mista di oggi. La Società internazionale delle malattie infettive ricorda poi che"una medaglia di bronzo irlandese, che in precedenza aveva vinto un oro negli 800 stile libero, ha affermato che non si allenerà nella Senna perché non vuole affrontare nessuna malattia ma utilizzerà le piscine intorno a Parigi"

Sulle cattive condizioni del fiume Senna è intervenuto anche l'infettivologo Matteo Bassetti che, su X, ha sentenziato: "Oggi Louis Pasteur, padre della moderna microbiologia, si rivolta nella tomba. Far nuotare gli atleti nella Senna ha riportato il mondo indietro di 100 anni". Il primario del Policlinico San Martino di Genova, però, non è sembrato preoccupato dall’escherichia coli che è “risolvibile con una terapia antibiotica”. Il problema, spiega Bassetti, è che in quelle "acque putride, popolate da topi e chissà quale altro animale", si possono contrarre anche altre malattie come leptospirosi, salmonella, shigella e yersinia oppure si può venire a contatto con parassiti come l’ameba e la giarda. I sintomi possono essere i più variegati: mal di pancia, diarrea, vomito, febbre alta oppure “manifestazioni più importanti, anche gravissime, a carico di alcuni organi".

Per l’infettivologo genovese "è davvero incomprensibile come si possa aver consentito a degli atleti di nuotare in un fiume tanto inquinato che rappresenta un rischio per la loro salute" e "nonostante la comunità scientifica avesse chiaramente avvisato gli organizzatori dei potenziali rischi". Bassetti ricorda che “queste infezioni poi si trasmettono da persona a persona per via oro-fecale” ed “eliminando microrganismi, gli infettati possono contagiare qualcun altro”.

Dalla Francia, Anne Descamps, portavoce del Comitato organizzatore di Parigi 2024, assicura che la contaminazione dell’atleta belga “non ha nulla a che fare con la gara". Martin Fourcade, membro della Commissione atleti, spiega che tutti i team del Cio e di Parigi2024 stanno seguendo la questione della balneabilità della Senna e che intendono garantire che i tuffi avvengano “in condizione di salute pubblica accettabili”.

Descamps, invece, annuncia che, per quanto riguarda le gare di nuoto di fondo in programma per l’8 e il 9 agosto, esistono “dei piani di riserva se i livelli di qualità dell'acqua non saranno in linea con quelli richiesti”.

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