È tutto pronto per l'inizio del Sei Nazioni, il torneo più antico del mondo della palla ovale. L'Italrugby farà il suo esordio domenica 5 febbraio alle ore 16 contro i Campioni in carica della Francia, che hanno conquistato l'ultimo trofeo con annesso Grande Slam. Gli Azzurri affronteranno i transalpini allo Stadio Olimpico di Roma nel primo dei tre match casalinghi in calendario. Un appuntamento davvero imperdibile per gli appassionati di rugby ma non solo. In attesa di sapere chi vincerà il prossimo Sei Nazioni, proviamo a scoprire qualcosa di più su questa storica competizione.
Come nasce il Sei Nazioni
La storia del Sei Nazioni inizia addirittura nel 1883, cent'anni dopo la Rivoluzione francese e a pochi decenni dall'unificazione del Regno d'Italia. All’epoca si trattava soltanto di un incontro fra le quattro squadre del Regno Unito: Inghilterra, Scozia, Irlanda e Galles, le cosiddette Home Nations. Nonostante l’opposizione della Scozia, nel 1910 nasce il Cinque Nazioni grazie all’ingresso della Francia nel torneo. Ad alimentare i malumori scozzesi ci pensò il pubblico francese 3 anni dopo per via di un comportamento indisciplinato che indusse la Scozia a non giocare più contro i francesi. Nel 1998 le federazioni del comitato organizzatore approvarono l'ammissione dell’Italia, a partire dall’edizione del 2000. Gli Azzurri fecero il loro debutto il 5 febbraio 2000 con una storica vittoria contro la Scozia per 34 a 20, salvo poi perdere tutti gli altri match e finire ultima in classifica. Da allora il torneo resta con la composizione attuale.
La formula
Le sei squadre del torneo si sfidano una contro l’altra, giocando un solo incontro con ogni squadra partecipante. Ogni squadra incontra gli avversari un anno in casa un anno fuori casa, disputando così 3 partite in casa e 2 in trasferta un anno e 2 partite in casa e 3 in trasferta l’anno successivo. In caso di vittoria vengono assegnati 2 punti in classifica, uno solo in caso di pareggio e zero per la sconfitta. Al contrario dei comuni sistemi di attribuzione dei punti adottati dai campionati di rugby di tutto il mondo, nel Sei Nazioni non vengono attribuiti punti bonus offensivi o difensivi. Vince chi fa più punti nelle 5 partite e, in caso di parità, da chi ha la miglior differenza punti tra quelli fatti e quelli subiti.
Trofei
- Alla vincente viene assegnato il Trofeo delle Sei Nazioni
- La vittoria di tutte le partite è detta Grande Slam
- La squadra britannica che batte le altre squadre del Regno Unito conquista la Triple Crown
- L’ultima squadra classificata al termine del torneo vince il Wooden Spoon (Cucchiaio di legno), mentre quella che perde tutti gli incontri realizza un poco desiderabile Whitewash (Imbiancata o Andata in bianco)
- La vincente del match tra Inghilterra e Scozia vince la Calcutta Cup (in caso di pareggio il detentore conserva il trofeo).
- Dal 1988 la vincente tra Inghilterra e Irlanda conquista il Millennium Trophy
- Dal 1989 la vincente tra Irlanda e Scozia conquista il Centenary Quaich
- Dal 2007 la vincente tra Italia e Francia conquista il Trofeo Giuseppe Garibaldi
L'albo d'oro
- 39 Vittorie Galles Inghilterra
- 26 Vittorie Francia
- 22 Vittorie Irlanda Scozia
L'Italia nel Sei Nazioni
Nelle 23 edizioni di partecipazione ha ottenuto 13 vittorie, 1 pareggio (nel 2006 contro il Galles) e 101 sconfitte. Delle 13 vittorie, 7 sono arrivate contro la Scozia (la squadra Tier 1 più battuta dagli Azzurri sia in assoluto sia nel Six Nations). Gli Azzurri hanno anche in bacheca due Trofei Garibaldi, conquistati battendo la Francia nel 2011 al Flaminio e nel 2013 all’Olimpico ma sono gli unici tra le sei partecipanti a non aver mai conquistato la competizione. Nel 2011, Andrea Masi fu insignito del premio come miglior giocatore del Sei Nazioni, unico italiano a ottenere questo riconoscimento. Il trequarti azzurro fu decisivo proprio nella sfida con i transalpini, segnando la meta che diede il via a una storica rimonta.
In 115 match giocati, gli Azzurri hanno realizzato un totale di 150 mete e hanno battuto, almeno una volta, tutte le avversarie eccetto l’Inghilterra. Per quanto riguarda i record assoluti individuali sono due gli Azzurri protagonisti: Sergio Parisse e Diego Dominguez. Il numero 8 azzurro è infatti il giocatore più presente della storia del Sei Nazioni, con 69 partite giocate, e guida la classifica davanti a Brian O’Driscoll con 65 e Alun Wyn Jones che ne ha 64 così come l’irlandese Rory Best. Dominguez, invece, è il giocatore con più drop segnati in una sola partita (3, come Neil Jenkins nel 2001) e nell’arco di un intero Torneo (5, come lo stesso Jenkins, Wilkinson nel 2003 e Dan Parks nel 2010).
La vittoria più larga dell’Italia al Sei Nazioni è avvenuta, curiosamente, in trasferta. Al Murrayfield di Edimburgo, nel 2007, gli Azzurri vinsero 37-17 segnando ben 3 mete nei primi 7 minuti di gioco. Sempre quell’anno, l’Italia ottenne il miglior piazzamento di sempre conquistando il 4° posto, (ripetuto poi nel 2013) e, soprattutto, ottenne – l’unica volta nella sua storia al Torneo – due vittorie consecutive. Al successo di Edimburgo, infatti, la settimana successiva seguì la vittoria casalinga con il Galles sconfitto a Roma per 23-20.
Le formazioni
ITALIA
Kieran Crowley ha fatto le sue scelte. Pacchetto di mischia che ruota intorno al blocco del Benetton con Giacomo Nicotera e Simone Ferrari che formano la prima linea insieme a Danilo Fischetti. In seconda linea spazio alla coppia Ruzza-Cannone, mentre in terza linea partiranno dal primo minuto Sebastian Negri, il capitano Michele Lamaro e Lorenzo Cannone a numero 8. La regia della linea dei trequarti è affidata a Stephen Varney e Tommaso Allan. Ai centri confermata la coppia composta da Luca Morisi e Ignacio Brex. Nel ruolo di ala ci sarà Pierre Bruno, insieme a Tommaso Menoncello che torna protagonista sul palcoscenico del Sei Nazioni dopo che lo scorso anno aveva esordito segnando una meta proprio alla Francia. In posizione di estremo la maglia numero 15 va ad Ange Capuozzo.
The @Federugby side hosting the Grand Slam champions in Rome on Sunday #AwakenAnticipation #ITAvFRA pic.twitter.com/o6yaCh6pyA
— Guinness Six Nations (@SixNationsRugby) February 3, 2023
- 15 Ange CAPUOZZO (Stade Toulousain, 7 caps)
- 14 Pierre BRUNO (Zebre Parma, 7 caps)
- 13 Juan Ignacio BREX (Benetton Rugby, 18 caps)
- 12 Luca MORISI (London Irish, 39 caps)
- 11 Tommaso MENONCELLO (Benetton Rugby, 6 caps)
- 10 Tommaso ALLAN (Harlequins, 66 caps)
- 9 Stephen VARNEY (Gloucester Rugby, 15 caps)
- 8 Lorenzo CANNONE (Benetton Rugby, 3 caps)
- 7 Michele LAMARO (Benetton Rugby, 21 caps) – capitano
- 6 Sebastian NEGRI (Benetton Rugby, 40 caps)
- 5 Federico RUZZA (Benetton Rugby, 36 caps)
- 4 Niccolò CANNONE (Benetton Rugby, 25 caps)
- 3 Simone FERRARI (Benetton Rugby, 40 caps)
- 2 Giacomo NICOTERA (Benetton Rugby, 7 caps)
- 1 Danilo FISCHETTI (London Irish, 25 caps)
A disposizione
- 16 Luca BIGI (Zebre Parma 42 caps)
- 17 Federico ZANI (Benetton Rugby, 16 caps)
- 18 Pietro CECCARELLI (Brive, 24 caps)
- 19 Edoardo IACHIZZI (Vannes, esordiente)
- 20 Giovanni PETTINELLI (Benetton Rugby, 8 caps)
- 21 Manuel ZULIANI (Benetton Rugby, 6 caps)
- 22 Alessandro FUSCO (Zebre Parma, 5 caps)
- 23 Edoardo PADOVANI (Benetton Rugby, 40 caps)
FRANCIA
Fabien Galthiè risponde con un XV che sarà capitanato come al solito da Dupont, che in cabina di regia farà coppia con Ntamack, e che vedrà fra i trequarti la coppia di centri essere formata da Moefana e Fickou e il triangolo allargato configurarsi con l’esordiente Dumortier all’ala, insieme a Penaud, e Ramos da estremo. Fra gli avanti: terza linea con Ollivon e Jelonch da flanker ai lati di Alldritt, duo Flament-Willemse in seconda e Baille e Atonio da piloni con in mezzo Marchand da tallonatore in prima linea.
Reigning champions @FranceRugby's team to face Italy in Rome this Sunday #AwakenAnticipation #ITAvFRA pic.twitter.com/B7cWXAyFSF
— Guinness Six Nations (@SixNationsRugby) February 3, 2023
In campo: 15 Ramos, 14 Penaud, 13, Fickou, 12 Moefana, 11 Dumortier, 10 Ntamack, 9 Dupont (c), 8 Alldritt, 7 Ollivon, 6 Jelonch, 5 Willemse, 4 Flament, 3 Atonio, 2 Marchand, 1 Baille. A disposizione: 16 Barlot, 17 Wardi, 18 Falatea, 19 Taofifenua, 20 Lavault, 21 Macalou, 22 Le Garrec, 23 Jalibert
Il calendario
Primo impegno dell’Italia domenica 5 febbraio, contro i campioni in carica della Francia. Diretta del match alle ore 16 su Sky Sport Uno, in streaming su NOW. La partita sarà visibile anche in chiaro (su TV8 e in streaming su skysport.it). Dopo l’impegno allo Stadio Olimpico di Roma, l’Italia affronterà l’Inghilterra il 12 febbraio alle 16, l’Irlanda il 25 febbraio alle 15.15, il Galles l’11 marzo, sempre alle 15.15, e la Scozia il 18 marzo alle 13.30. Ad aprire l’edizione 2023 del Guinness Sei Nazioni sarà la sfida tra Galles e Irlanda, in programma sabato 4 febbraio al Millennium Stadium di Cardiff e in diretta su Sky Sport Arena e NOW dalle 15.15.
La programmazione della prima giornata live su Sky e NOW
Sabato 4 febbraio
- Ore 15.15: Galles-Irlanda, Sky Sport Arena e NOW (commento Moreno Molla e Alessandro Moscardi)
- Ore 17.45: Inghilterra-Scozia, Sky Sport Arena e NOW (commento Francesco Pierantozzi e Andrea De Rossi)
Domenica 5 febbraio
- Ore 15.15: pre partita, Sky Sport Uno, NOW, TV8 e skysport.it (conduzione Davide Camicioli; ospite Diego Dominguez; inviato Moreno Molla)
- Ore 16: Italia-Francia, Sky Sport Uno, NOW, TV8 e skysport.it (commento Francesco Pierantozzi e Federico Fusetti)
- Ore 18: post partita, Sky Sport Uno, NOW, TV8 e skysport.it
Who wins this weekend? #AwakenAnticipation pic.twitter.com/IMfQboNmmi
— Guinness Six Nations (@SixNationsRugby) January 31, 2023
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