È l’Università di Padova la prima in Italia per sostenibilità. A dirlo è il report Qs Sustainability Rankings 2023. L’ateneo veneto si classifica anche al 61esimo posto nel mondo.
La classifica è stata stilata da Qs Top Universities e rappresenta il primo tentativo di repertoriare gli istituti di istruzione superiore in base a istanze relative alla sostenibilità ambientale e sociale. Sono stati raccolti i dati di 1.300 atenei in giro per il mondo: per essi sono state valutate le “misure di sostenibilità ambientale come istituzioni sostenibili, istruzione sostenibile e ricerca sostenibile – e misure di impatto sociale, che includono uguaglianza, scambio di conoscenze, impatto educativo, occupabilità e opportunità e qualità della vita”. Solo 700 tra essi hanno avuto un posto nella classifica.
I criteri di valutazione
La classificazione ha appunto suddiviso le categorie in cui le università potevano maturare punteggio in base all’impatto ambientale e all’impatto sociale. L’impatto ambientale ha riguardato le istituzioni sostenibili, l’istruzione sostenibile e la ricerca sostenibile. Per quanto riguarda l’impatto sociale sono stati presi in considerazioni temi quali uguaglianza, scambi culturali, impatto dell’istruzione, opportunità lavorativa e qualità della vita.
In altre parole non si è andati a scandagliare solo il “qui e ora”, ma si è cercato di capire come anche a lungo termine frequentare un determinato ateneo e lì laurearsi possa influire sulla vita del singolo e della collettività.
Padova e le altre università italiane
Per quanto riguarda l’impatto ambientale, l’Università di Padova ha raggiunto in classifica un punteggio di 53,8 nelle istituzioni, di 64,2 nell’educazione e di 79,6 nella ricerca. L’Università degli Studi di Padova è antichissima: la sua fondazione risale all’anno 1222. Con i suoi 8 secoli di storia, l’ateneo riesce comunque a guardare al futuro del pianeta Terra, al benessere degli studenti e della futura classe dirigente.
Gli altri atenei italiani sono decisamente più staccati in classifica. Al 74esimo posto c’è l’università La Sapienza di Roma con un punteggio di sostenibilità alto per quanto riguarda l’istruzione (65,2) e la ricerca (74,6) ma bassino in quanto a istituzioni (39). Al 112esimo posto si trova invece l’Università di Milano con 47,1 relativo alle istituzioni, 59,3 per l’istruzione e 60,6 per la ricerca. L’Università di Firenze è al 144esimo posto con un notevole 72,4 relativo alla ricerca, 61,1 per l’istruzione e 28,2 per le istituzioni.
Fanalino di coda italiano è l’Università di Roma Tre con i punteggi di 11,8 per le istituzioni, 32,5 per l’istruzione e 28,3 per la ricerca.
L’università sostenibile nel mondo
Nella top ten internazionale dell’istruzione superiore sostenibile figurano nell'ordine:
- l’Università di Berkeley;
- l’Università di Toronto;
- l’Università della British Columbia;
- l’Università di Edimburgo;
- l’Università del New South Wales;
- l’Università di Sidney;
- l’Università di Tokyo;
- l’Università della Pennsylvania;
- la Yale University;
- l’Università di Auckland.
In altre parole gli atenei più attenti all’ambiente sono in generale quelli che fanno parte per lo più del Nord America o di nazioni parte del Commonwealth.
E queste ultime potrebbero crescere ancora in tal senso: l’avvento di Re Carlo III come capo dell’organizzazione internazionale potrebbe influenzare la tutta società dal punto di vista dell’ecosostenibilità. Carlo Mountbatten Windsor si è sempre mostrato incline alla difesa della natura, tanto da aver creato in Cornovaglia, regione del Regno Unito di cui è duca, un esperimento ecosistemico di grande successo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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