Amore San Valentino lo trovi al museo

Secondo un detto popolare, per San Valentino fiorisce lo spino. È forse proprio il risveglio della natura dopo il gelo invernale il motivo più plausibile per spiegare come mai il santo abbia assunto il poetico ruolo di protettore degli innamorati. Nel medioevo in Francia e in Inghilterra si credeva che il 14 febbraio gli uccelli cominciassero ad accoppiarsi: era quindi il momento giusto per festeggiare le giovani coppie di innamorati. L’usanza romana di fornire una dote alle «zitelle» bisognose, iniziata casualmente il 14 febbraio del 1465, trasformò questo giorno in una festa per le ragazze in procinto di sposarsi. Per avvalorare il patronato del santo, nacquero poi alcune leggende. A Terni, la città del santo vescovo Valentino, si racconta che intorno al 270 d.C. una fanciulla cristiana, di nome Serapia, si fosse innamorata del giovane centurione Sabino. Dopo averlo convertito al cristianesimo, la ragazza stava per coronare il suo sogno d’amore, quando si ammalò gravemente. Chiamato il vescovo Valentino al capezzale della moribonda, Sabino gli chiese di non essere separato da Serapia. E fu così che miracolosamente morì anche lui, abbracciato all’amata. Storia triste, ma suggestiva, perché ci parla di un sentimento talmente forte che va al di là della vita.
È proprio l’amore eterno il tema che il Museo Pigorini (piazzale Marconi,14) affronta il 14 febbraio alle ore 10,30, nell’ambito dell’evento proposto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali: «Innamorati dell’arte». Tre esperti del museo guideranno i visitatori in un breve viaggio nelle culture preistoriche ed extraeuropee: dall’analisi delle possibili interpretazioni della tomba eneolitica di Fontanella Mantovana, che vede un uomo e una donna sepolti abbracciati, all’antico mito cinese Qi-Xi (festa degli innamorati), che celebra gli amanti separati in terra che si rincontrano dopo la morte nella Via Lattea, alla cosmologia dei Baule della Costa d’Avorio.

Sia gli uomini che le donne di questo popolo africano scolpiscono delle statuette raffiguranti gli «Amanti dell’aldilà», ovvero i loro sposi appartenenti alla sfera del Blolo, il luogo in cui gli esseri umani si trovano prima di nascere.
Seguirà alle ore 12 l’intrattenimento musicale «A lieta vita amor c’invita»con il Coro polifonico Rutuli Cantores, diretto da Costantino Savelloni.

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