Ancona, muore ragazzo indagato per video hard

da Ancona

Ha festeggiato con gli amici il suo compleanno. Poi, verso le sei di ieri mattina, è tornato a casa. Visto l’orario però, S.D.C. deve aver tentato, stando a una prima ipotesi degli inquirenti, di rientrare dalla finestra al secondo piano per non farsi sentire dai genitori. E invece il giovane 17enne, il cui nome compariva tra gli indagati per la vicenda dei video hard ai danni di una coetanea, è stato trovato agonizzante nel cortile della sua casa, in via Tronto, nel quartiere Torrette di Ancona. Inizialmente si è pensato al suicidio o a un incidente, ma un primo referto dell’ospedale dove è stato trasportato il giovane, parla di «arresto cardiopolmonare per edema al polmone». Sarà l’autopsia, prevista per questa mattina, a svelare la verità. Il fatto che il corpo non presentasse evidenti lesioni aveva indotto il medico legale a sospettare un decesso per malore o assunzione di qualche sostanza. In serata, invece, gli investigatori hanno riferito che sul fianco del ragazzo c’è un ematoma compatibile sia con una caduta accidentale, sia con la possibilità che S.D.C. si sia lanciato nel vuoto. E non dal suo appartamento del secondo piano, ma forse dal quarto piano, dove una finestra è stata trovata aperta. «Astrattamente - commenta l’avvocato Roberto Riccomi, che rappresenta la famiglia e ha difeso il ragazzo nell’inchiesta sui video hard - il decesso non è incompatibile con una caduta dall’alto. Ma fra il quarto piano del palazzo e il cortile ci sono 12 metri di dislivello, ed è strano che il giovane non presentasse ecchimosi o fratture molto vistose. D’altra parte il ragazzo era sereno, né i genitori, né la fidanzatina o gli amici con cui aveva festeggiato il compleanno avevano notato segni di depressione». Il ragazzo aveva lasciato gli amici verso l’1 e 30, poi c’è un «buco» di tre ore. Il fratello aveva fatto un giro di telefonate senza riuscire a rintracciarlo, e nella sua tasca è stato trovato lo scontrino di un bar per una consumazione pagata alle 4 del mattino. La prima a dare l’allarme è stata una vicina di casa che ha sentito un tonfo e chiamato il 118.

Sul caso indaga la Squadra mobile di Ancona che sta raccogliendo le testimonianze dei genitori e degli amici del ragazzo, coinvolto nella maxi-inchiesta sulle presunte violenze sessuali videofilmate subite da una tredicenne dello stesso quartiere, Torrette, fra l’estate e l’autunno del 2006. Una vicenda che sconvolse l’opinione pubblica.

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