Bari - Non condivide lo stile di vita "occidentale" dei suoi figli, da tempo residenti in Italia e per questo li avrebbe
picchiati, minacciandoli anche di morte.
Vittima delle aggressioni, anche la madre dei ragazzi, intervenuta per difenderli. L’uomo, un 46enne di origine
maghrebina residente ad Andria, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e
lesioni personali. I militari sono intervenuti nell’abitazione degli stranieri dopo una segnalazione al "112", e
poichè la porta era già aperta, sono entrati ed hanno bloccato il 46enne che stava malmenando con schiaffi e
calci una ragazza, tenuta ferma per i capelli. La moglie dell’uomo, che si era rifugiata per paura in camera da
letto, ha poi raccontato ai carabinieri che le aggressioni ai figli, quasi quotidiane, erano causate della tendenza
dei due, una 20enne e un 16enne, residenti in Italia sin da piccoli, ad assumere comportamenti e stili di vita dei
giovani del luogo. La ragazza, infatti, ha riferito che, fidanzatasi con un italiano, è stata costretta ad interrompere
la relazione, in quanto non gradita dal padre. Suo fratello, invece, era vittima di continui maltrattamenti poichè
portava un orecchino. Quest’ultimo, inoltre, nella circostanza, per sfuggire all'ira del padre, era scappato di
casa. Lo straniero arrestato è stato rinchiuso nel carcere di Bari, mentre la ragazza e la madre, medicate al
pronto soccorso, sono state giudicate guaribili in una settimana.
Parroco: "Qui violenza è abituale" Nella sua attività di sacerdote don
Riccardo Agresti, parroco del quartiere Camaggio alla periferia di Andria, dice di aver raccolto tante storie di
violenza, una violenza "che cerca solo pretesti - spiega - che si veste da timore delle diversità culturali, di alcol o
droga, e che è addirittura gratuita". Così il sacerdote commenta l’ennesimo episodio di violenza verificatosi nel
’suo quartierè, protagonista un cittadino maghrebino arrestato perchè picchiava i figli per le loro abitudini troppo
occidentali. "In questo quartiere vivo e lavoro da sempre, in oratorio e per strada", aggiunge don Riccardo, che al
quartiere ha regalato proprio un oratorio con l’aiuto del cantautore Claudio Baglioni. "So cosa succede in quella
via e in quelle case, non solo nelle famiglie di stranieri. Nelle molteplici occasioni di ascolto che ho, che siano
confessioni o colloqui con carcerati, ex detenuti e persone che incontro per strada, raccolgo decine di storie di
violenza".
In città molti dicono di non conoscere quella famiglia di maghrebini, di non sapere, di non volersi esprimere,
ma poi, qualcuno, lo fa sui siti internet, nei social network oppure commentando l’articolo pubblicato sui portali di
informazione locale.
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