Con gli «anni pop», l'arte entra nella vita, abbatte le barriere che fino al quel momento sembravano invalicabili tra le belle arti e il mondo della strada. In quegli anni di grande turbolenza politica e di guerra fredda l'arte rappresenta una via di uscita straordinariamente positiva. La società si trasforma, nel design pop predomina il graficismo e l'uso della plastica, la moda conosce unepoca particolarmente ricca, il cinema vive con esempi di grande intensità i momenti di preoccupazione del periodo.
Il periodo pop iniziò 1956 e praticamente conobbe il suo tramonto nel 1968. Nella casa trionfa la plastica: nelle sedie , nella vasca per il bagno come nella cucina. È del '56 il divano «Marshmallow» disegnato da George Nelson per Hermann Miller, con lo schienale fatto di diciotto dischi riempiti di schiuma e ricoperti di vinile. Nel '57 ecco la seduta «Sella» di Achille e Piergiacomo Castiglioni, realizzata con una base di erro, un tubolare verticale e per sedersi un sellino da bicicletta. La produceva Zanotta. Il danese Fritz Hansen produceva una poltrona, la «Aegget» a forma di conchiglia, disegnata da Arne Jacobsen e tutt'ora sul mercato. Nel '58 Verner Panton disegna la «Cone Chair» per quella che oggi è la Vitra. Sempre Panteon nel '60 disegna una poltrona fatta di un cesto di metallo con tanti cuscini a renderlo comodo, era la «Peacock». Nel '65 Vico Magistretti presenta «l'Eclisse», la lampada comodino di Artemide. Nel '67 Zanotta, per opera di De Pas, D'Urbino e Lo mazzi, edita la poltrona «Blow», in vinile gonfiabile.
(hanno collaborato:
Albino Boffi
e Gabriella Kuruvilla)
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