Arresti domiciliari per il rom che investì e uccise 4 giovani

Il gip ha deciso di concedere il provvedimento perché l’uomo ha confessato

da Ascoli Piceno

Arresti domiciliari per l’uomo che ad aprile ha investito e ucciso quattro ragazzi. A distanza di poco più di due mesi dalla prima udienza, il giovane rom 22enne che alla guida di un furgone ha ucciso quattro ragazzi d'età compresa tra i 16 ed i 18 anni, ad Appianano del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, ieri ha ottenuto gli arresti domiciliari. Lo ha deciso il gip del tribunale di Ascoli Piceno, Annalisa Gianfelice, alla ripresa del processo, dopo la confessione di Marco Ahmetovic, implicato, proprio di recente, anche in una rapina in un altro piccolo centro marchigiano.
Il giovane rom, che alla prima udienza, a luglio, scatenò in aula l'ira dei parenti e degli amici dei quattro giovani morti la notte del 23 aprile scorso, uscirà, insomma, dal carcere di Ascoli Piceno ed andrà ai domiciliari in un appartamento di San Benedetto del Tronto. Contro il parere della procura, il gip ha concesso la diversa misura detentiva per la confessione resa dall'imputato sui fatti che causarono la tragedia. Ahmetovic, pochi giorni fa, è stato anche raggiunto in carcere da un altro ordine di arresto, perchè è risultato tra i complici di una rapina effettuata in passato all'ufficio postale di Malignano, un altro piccolo centro alle porte di Ascoli Piceno.
La notizia degli arresti domiciliari di Marco Ahmetovic non è stata presa bene in paese, ad Appignano del Tronto, dove vivevano i quattro ragazzi uccisi dal rom ubriaco alla guida del furgone. Nessuno vuole dimenticare. L'odio contro la comunità rom locale è cresciuto. In paese tutti chiedono giustizia e c'è chi, in passato, si è anche dichiarato pronto a farsi giustizia da sé. «Durante il periodo passato in carcere, il giovane rom ha pregato, perché è pentito per quello che ha fatto», fa sapere l'avvocato Franchi. Le famiglie dei quattro ragazzi falciati lungo la strada mentre andavano in motorino a prendere un gelato si sono costituite parte civile. L'assicurazione del furgone degli Ahmetovic ha proposto un massimale unico di poco più di 700mila euro come risarcimento danni. «Una beffa» secondo gli avvocati di parte civile che hanno chiesto almeno il quadruplo. Ma non saranno certo i soldi a placare il dolore dei familiari, né l'odio che ha indotto ignoti a dar fuoco, in passato, per ben tre volte al campo nomadi di Appignano del Tronto.

Da ieri Appignano del Tronto si trova di nuovo a doversi «difendere» da quello che i suoi cittadini definiscono un «pericolo costante». «Non è giusto - commenta un anziano, amico della famiglia Allevi. Quel ragazzo ha ucciso quattro giovani è deve restare in carcere. Non può un giudice dare gli arresti domiciliari a un assassino».

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