Arriva il primo sì all'arresto di Cosentino: decisiva la Lega, il verdetto per un voto

Dalla Giunta per le autorizzazioni della Camera arriva il parere favorevole alla richiesta di arresto del parlamentare del Pdl avanzata dalla Dda di Napoli. Il radicale Maurizio Turco vota insieme al Pdl. Due leghisti si schierano con il centrosinistra: "Voto unanime, ma nessuna linea Maroni". Adesso la parola definitiva passaa all'Aula di Montecitorio che si esprimerà giovedì prossimo a mezzogiorno. L'appello di Paniz: "I parlamentari rispondano alla propria coscienza". L'EDITORIALE Lega di Tanzania e di Campania di Alessandro Sallusti

Arriva il primo sì all'arresto di Cosentino: decisiva la Lega, il verdetto per un voto

Undici voti favorevoli all’arresto e dieci contrari. Decisiva la decisione della Lega Nord di schierarsi con il centrosinistra. Dalla Giunta per le autorizzazioni della Camera arriva il parere favorevole alla richiesta di arresto del parlamentare del Pdl Nicola Cosentino avanzata dalla Dda di Napoli. Adesso la parola definitiva passa all'Aula di Montecitorio che si esprimerà giovedì prossimo a mezzogiorno.

Undici deputati hanno votato contro la relazione di Maurizio Paniz che proponeva il "no" all’arresto del parlamentare del Pdl. Sconfitta la linea di Paniz, è stato nominato un nuovo relatore di maggioranza: Marilena Samperi, capogruppo del Partito democratico in Giunta per le Autorizzazioni alla Camera, mentre  Jole Santelli è stata nominata relatore di "minoranza". Il radicale Maurizio Turco ha votato insieme al Pdl contro l’arresto di Nicola Cosentino e dunque a favore della relazione di Paniz. "Quando si tratta di decidere della libertà individuale - ha commentato Paniz - un parlamentare dovrebbe rispondere alla propria coscienza e non al partito". Sulla stessa linea anche Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera: "La Giunta ha commesso un gravissimo errore che ci auguriamo venga corretto dal voto di Aula. Se qualcuno pensa che operazioni di questo tipo non peggiorino il quadro e i rapporti politici, sbaglia in modo profondo".

I due deputati lumbard Luca Paolini e Livio Follegot hanno, invece, detto "sì" alle manette per il coordinatore del Pdl in Campania, così come annunciato ieri dall'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni. "Non c’è stata nessuna 'linea Maroni' e in Aula, dove il voto sarà presumibilmente segreto, ciascuno voterà secondo scienza e coscienza". Conversando con i cronisti Paolini, capogruppo del Caroccio in Giunta per le autorizzazioni, ha sottolineato che "in Giunta non rappresentiamo solo la nostra opinione" ma quella del gruppo. C’è stata una riunione della segreteria politica federale che all’unanimità ha deciso questa posizione. "Pur avendo svolte valutazioni diverse, alla fine come in tutti i partiti democratici si prende una posizione e si tiene quella", ha proseguito Paolini senza nascondere di avere manifestato le proprie "perplessità sull’impianto accusatorio e sulle esigenze cautelari" per Cosentino. Ma questa, è il ragionamento del leghista, "è una mia posizione personale che non può riflettere l’orientamento del partito". "Sono un garantista, secondo me prima si fanno i processi e poi si manda la gente in galera.

Noi non rappresentiamo solo la nostra opinione", ha aggiunto Paolini rispondendo con un diniego a chi gli domanda se stia annunciando che, nel segreto dell’urna, voterà contro la richiesta d’arresto. "C’è una valutazione che riguarda i partiti - ha continuato - in Aula il voto sarà individuale e presumibilmente segreto e ciascuno voterà in coscienza".

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