35 anni dalla morte di Enzo Tortora: lo spettacolo teatrale per ricordarlo in Parlamento

Il grande giornalista e conduttore verrà ricordato alla Camera dei Deputati con una lettura scenica dal titolo “Nell’occhio del labirinto. Apologia di Enzo Tortora”

35 anni dalla morte di Enzo Tortora: lo spettacolo teatrale per ricordarlo in Parlamento
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Si terrà giovedì 18 maggio, alle 11.00, presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati, un evento in occasione del 35esimo anniversario della morte di Enzo Tortora. Si tratta di una lettura scenica dal titolo "Nell’occhio del labirinto. Apologia di Enzo Tortora" a cura di Chicco Dossi, con Simone Tudda. Saranno presenti l’on. Giorgio Mulè, la senatrice Emma Bonino, il prof. Giovanni Maria Flick e Francesca Scopelliti, Presidente della Fondazione per la giustizia Enzo Tortora. Una vicenda, quella del conduttore televisivo, diventata uno dei più grandi errori giudiziari mai commessi in Italia, scoperto dopo un calvario giudiziario durato oltre tre anni - compresi sette mesi fra carcere e arresti domiciliari - grazie alla sentenza della Corte d'Appello di Napoli che lo aveva poi assolto da ogni accusa.

La tragica vicenda di Enzo Tortora

Erano le quattro del mattino del 17 giugno del 1983, quando i carabinieri entrarono nell'hotel Plaza di Roma per arrestare il noto giornalista e conduttore televisivo, amatissimo dal pubblico e volto di Portobello, il programma tv che aveva portato alla ribalta. Venne accusato di traffico di stupefacenti dalle parole raccolte da tre malavitosi, in carcere con l'accusa di aver commesso omicidi e di aver fatto parte di clan della camorra e della mafia. Secondo questi, Tortora sarebbe stato l'uomo di contatto fra la criminalità e il mondo vip, in una fiorente attività di compravendita di cocaina. La notizia del suo arresto, con tanto di immagini riprese dalla tv mentre viene trascinato in manette fuori dall'albergo, lascia sotto choc i telespettatori, increduli di fronte a quell'uomo dal carattere mite.

Da quel momento il presentatore fu messo sotto accusa mediaticamente, in un lungo calvario da cui non si sarebbe mai più ripreso, nonostante i giudici, dopo tre anni, accertarono che le rivelazioni dei detenuti erano solo frutto della loro intenzione di guadagnarsi benefici e alleggerire le loro pene. Per i tre malavitosi si aprì l'accusa di calunnia, ma nulla nei confronti dei pubblici ministeri che a quelle accuse credettero, senza condurre gli accertamenti che avrebbero evitato a Tortora l'arresto e soprattutto la gogna mediatica. Il presentatore tornò in tv nel 1987 riprendendo il programma Portobello.

Si ammalò poi di tumore ai polmoni e morì un anno dopo, nel 1988, con grande amarezza da parte della famiglia e dell'affezionatissimo pubblico. A gennaio 2022 è scomparsa all'età di 59 anni anche la figlia Silvia.

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