È la giornata dell'orgoglio meneghino, quella di Sant'Ambrogio, della consegna degli Ambrogini, della Prima della Scala e della celebrazione dei 120 anni dell'università Bocconi che saluta anche il suo presidente uscente Mario Monti, che lascia il testimone ad Andrea Sironi, rendendogli un affettuoso omaggio. Un'istituzione, recentemente arrivata al decimo posto a livello mondiale nel QS World University Ranking nel segmento Social Science and Management e quarta a livello europeo, mentre la SDA Bocconi è al quarto posto nella classifica del Financial times, legata a doppio filo alla nostra città. «L'Università Bocconi ha accompagnato in stretta interazione sociale, economica, la trasformazione della città di Milano - osserva il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - offrendo un accumulo di saperi e di sperimentazione dell'innovazione di grande valore, confermando come le Università sappiano essere fondamenta e motore di sviluppo». Il Capo dello stato ha poi sottolineato come i 120 anni di vita dell'ateneo siano un arco di tempo che «ha permesso all'Università Bocconi di intercettare, percorrere e precorrere la modernità. Un sentimento che ha animato tutto il percorso di Milano, della Lombardia, dell'Italia, favorendone l'inserimento nel contesto europeo. Ancor oggi un percorso sinonimo di apertura e innovazione». mattarella ha sottolineato come «molta strada è stata percorsa dalla Bocconi dalla sua fondazione, con una rigorosa attenzione alla salvaguardia dei valori di autonomia e libertà. Sono valori antichi, che già avevano connotato l'antica stagione europea dei clerici vagantes; una sorta di generazione Erasmus ante litteram. Valori sempre attuali e preziosi che inducono a sottolineare l'irrinunziabile ruolo delle istituzioni dotate di autonomia che arricchiscono la comunità nazionale». Così è neo presidente dell'ateneo, Andrea Sironi ricorda come gli studenti arrivino da 100 Paesi di tutto il mondo, mentre il 25 per cento dei docenti non sono italiani.
«Fin dalla sua fondazione - sottolinea la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen individuando quello che il vicepresidente dell'università Guido Tabellini definisce il «fattore Monti» - l'Università Bocconi ha l'obiettivo di allevare nuove generazioni di leader Europei e tu Mario, hai rinnovato e realizzato questa vocazione europea».
Così l'ex presidente del consiglio ha approfittato per rendere i suoi personali ringraziamenti alle «persone che nella mia vita sono state responsabili di avermi mandato in Europa: aveva accettato di essere con noi oggi Silvio Berlusconi che nel suo primo governo mi nominò commissario europeo. Purtroppo non era in grado di venire questa mattina, lo ringrazio comunque moltissimo di aver accettato e faccio a lui e alla sua salute tutti gli auguri». Monti ha poi ringraziato «chi mi ha confermato commissario, il presidente del Consiglio Massimo D'Alema, con il consenso di Romano Prodi a cui devo grande ringraziamento per la fiducia che mi ha dato e per avermi assegnato la funzione più potente e pericolosa tra tutti i commissari».
La giornata di omaggio a Mario Monti, che ha speso oltre 60 anni in Bocconi, da quanto entrò nel 1961 come studente al 2022 fine della sua presidenza dell'università iniziata nel 1994, è stata anche l'occasione per lanciare il nuovo Institute for European Policy-Making.
L'Istituto, fortemente improntato all'interdisciplinarità, combina il rigore analitico di un centro di ricerca e la capacità di incidere sui processi di decisione politica di un think tank, con particolare attenzione alle attività di comunicazione e divulgazione verso l'opinione pubblica e i cittadini europei.
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