Attacca Cofferati e finisce indagato

Consigliere azzurro denuncia il degrado di una villa comunale. «Ha rivelato segreti d’ufficio»

da Bologna

Forse è un record nazionale, certamente è una di quelle notizie che ribalta l'abc del giornalista, tipo «uomo morde cane». Ma a Bologna è successo. Lorenzo Tomassini è un giovane avvocato, intraprendente consigliere di Forza Italia in consiglio comunale, famoso per le sue battaglie contro la giunta Cofferati. Un mese fa ha denunciato il degrado di Villa Salus, una struttura acquistata dal Comune, dove sono stipati rom e immigrati, in condizioni disastrose e - secondo documenti ufficiali da lui acquisiti - con il «rischio di morire folgorati». Non ha avuto notizie di un'eventuale inchiesta su quanto ha denunciato. In compenso risulta indagato dalla Procura della Repubblica «per rivelazione di segreti d'ufficio». La parte offesa: il Comune di Bologna.
A completare il paradosso, Lorenzo Tomassini ha appreso di essere iscritto nel registro delle persone sottoposte a indagini con la più classica violazione del segreto giudiziario: le telefonate di alcuni giornalisti di testate bolognesi. «Mi hanno raccontato - dice - che durante il solito giro al palazzo di giustizia hanno visto sul tavolo di un pm un fascicolo con sopra scritto il mio nome e l'articolo 326 del codice penale». È l'articolo appunto che punisce «la rivelazione» nonché, per essere precisi, «l'utilizzazione di segreti d'ufficio».
Ma lasciamo il racconto all'avvocato Tomassini. «Io non ho rivelato nessun segreto. Mi sono limitato - spiega - ad estrarre copia del brogliaccio che le due cooperative, la Sic e l'Alter coop, che gestiscono la struttura, devono tenere su tutto quello che accade lì dentro ogni giorno». E che cosa emergeva dal brogliaccio? «Tutti i giorni i rappresentanti delle coop segnalavano al dirigente comunale responsabile, uno strettissimo collaboratore della vicesindaca, Adriana Scaramuzzino, cose incredibili» elenca Tomassini: «La presenza di immigrati clandestini, i furti continui di materassi e quant'altro, gioco d'azzardo con minori, mentre il terzo piano risulta coperto da defecazioni umane, con il rischio di epidemie». E il rischio di folgorazioni? «Quello invece era denunciato dal responsabile delle manutenzioni comunali: le lavatrici automatiche scassinate per rubare i soldi, gli allagamenti e le manomissioni costanti dell'impianto elettrico con il pericolo che prima poi qualcuno resti folgorato».
Poco più di un anno fa un bambino morì precipitando da una finestra. Villa Salus è un ex clinica acquistata dal Comune per 4.5 milioni di euro. Lì sono stati sistemati rom e rumeni che avevano occupato alcuni immobili delle Ferrovie davanti a un grosso complesso residenziale in costruzione ad opera delle Coop. «Subito dopo l'acquisto sono stati spesi 900 mila euro per la pulizia e la ristrutturazione dell'immobile. Per la gestione invece ogni anno il Comune spende circa 400 mila euro», continua Lorenzo Tomassini.
Forse l'acquisizione dei documenti da cui ha ricavato la denuncia è avvenuta in modo poco ortodosso? Macché. «Prima ho chiesto l'accesso agli atti» rievoca il consigliere: «Ma la vicesindaca non mi ha dato nulla sostenendo che la richiesta non era motivata. Ho fatto ricorso al Tar. E poco prima della sentenza ho avuto il dossier». Addirittura il Tar condanna il Comune di Bologna a pagargli le spese legali (3 mila euro).
Morale. «È un tentativo di prevaricazione e di intimidazione. La democrazia a Bologna è in pericolo, è la solita tecnica usata contro un consigliere d'opposizione che lavora troppo» dice: «Confido nella magistratura e nell'archiviazione.

Mi aspetto invece l'iscrizione per tante notizie di reato per tutti responsabili che hanno tollerato questo stato di cose». Restano da vedere chi e perché dal Comune ha denunciato il consigliere.
pierangelo.maurizio@alice.it

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica