Amadeus stronca Elena Cecchettin, Biden nei guai e Travolta: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la Rai mette nel mirino le scarpe di Travolta, Joe Re delle gaffe e i trattori

Elena Cecchettin, "La vita in diretta"
Elena Cecchettin, "La vita in diretta"
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- La Rai è molto irritata per la storia degli agricoltori. Il capo dell’Ufficio Stampa pare pure un tantino tendente all’arrogante. Ma se i trattori chiedono di salire sul palco la colpa non è loro, ma di Amadeus che gli ha fatto capire chiaramente di poter salire sul palco dell'Ariston. Quindi la Rai può pure mostrarsi arrabbiata, ma la colpa del gran caos è tutta del direttore artistico. Inutile ora piangere sul latte versato.

- Ho la soluzione: facciamo salire la mucca Ercolina e chiediamo a John Travolta di mungerla in diretta.

- Veramente oggi non so che proporvi, abbiate pietà. Però bisogna guardare il video della consegna del tapiro a Fiorello. Tra il serio e il faceto, Rosario spiega che è stato lui stesso a spiegare a John Travolta la gag del Ballo del Qua Qua e tutto sarebbe stato concordato. Di più: “È stato lui a farci un tranello”. In sintesi: lo sketch ha fatto schifo, però se lui fosse stato al gioco non sarebbe andata così male. Addirittura, pare che Travolta anche approvato il cappellino ma poi, a sorpresa, l’ha buttato via. C’è da credergli?

- Ignazio La Russa è la criptonite di se stesso. Oggi lo accusano di essere andato, da seconda carica dello Stato, a omaggiare Vittorio Emanuele di Savoia. Ora, abbiamo avuto la peggior monarchia d’Europa se volete. Però resta un pezzo di storia d’Italia, vuoi o non vuoi artefice dell’unità nazionale. Quindi, almeno di fronte alla morte, la Repubblica fa bene a trovare quel briciolo di dignità storica per rendere l’onore delle armi alla dinastia Savoia.

- Leggo questo attacco in un articolo di Repubblica: “Il prossimo 16 aprile la presidente del Consiglio e il sottosegretario alla Giustizia, in qualità di suo avvocato, si troveranno in un’aula di giustizia contro un semplice cittadino, alla sbarra per aver espresso una propria opinione”. Allora, per prima cosa va precisato che i fatti risalgono agli anni in cui né Meloni né Delmastro erano al governo. E poi il “semplice cittadino” è un famoso storico, Luciano Canfora, mediatamente potente, il quale non ha solo espresso la sua opinione ma ha definito Giorgia Meloni “neonazista nell’animo”. Di più, disse: “La leader di Fratelli d’Italia, poveretta, trattata di solito come una mentecatta pericolosissima, essendo neonazista nell’animo si è subito schierata con i neonazisti ucraini”. Questa non è un’opinione e non ha nulla di intellettuale, come il “bastardi” di Saviano, ma una ingiuria.

- Elena Cecchettin attacca il Festival e la performance sul femminismo. Siamo d'accordo: ha fatto schifo e di sicuro sarebbe stato meglio evitare prediche di questo tipo dal palco. Però bene ha fatto Amadeus a stroncare la possibile partecipazione della sorella di Giulia. Già abbiamo dovuto sorbirci le sue interviste sulle "colpe" dell'intero genere femminile e dovremo leggerci il libro di papà Gino, sorbirsi anche il monologo di Elena sarebbe stato troppo.

- La Rai si dice pronta a portare in giudizio John Travolta per la storia delle scarpe. L'ipotesi è di "truffa": se fosse salito sul palco con le scarpe di U-Power a fronte di un accordo economico con l'azienda avrebbe raggirato la tv di Stato, visto che da contratto non poteva portare nulla all'Ariston che lo ricollegasse a marchi. Va bene tutto. Però signori miei: è la Rai che deve controllare, John e l'azienda hanno solo approfittato - magari involontariamente - di un errore tutto

- Il governo incontra i trattori e promette sconti Irpef e altri vantaggi. Basterà? Non a cambiare la vita degli agricoltori. L'unica vera rivoluzione può arrivare solo da un cambio dell'approccio in Europa, lì dove vengono pensate, ideate e approvare le regole europee tra cui l'obbligo di lasciare a riposo il 4% dei terreni. La vera "protesta" potrà esserci solo a giugno. Il giorno del voto.

- Joe Biden adesso è davvero nei guai. Non tanto perché un procuratore ha scritto nero su bianco in un dossier ufficiale che ha problemi di memoria e, sintetizzo, non si ricorda manco quando è morto suo figlio e se è stato vicepresidente. Ma perché per smentire le accuse il povero Joe si è presentato davanti alla stampa, ha ribadito di sentirsi bene e poi...

ha scambiato l'Egitto col Messico. Ormai anche la stampa liberal, sia in Italia che all'estero, sembra essersi convinta dell'impossibilità di averlo per altri quattro anni alla guida del Paese più potente del mondo. E Trump gode.

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