Botti di capodanno, pericolosissimi per gli animali ma anche per gli umani. Ecco perché

Decidere di passare capodanno senza "botti" non solo è una questione di civiltà, ma mette a riparo animali e uomini da tutta una serie di pericoli che possono diventare anche mortali. Ecco quali e perché è meglio "fare la differenza"

Botti di capodanno, pericolosissimi per gli animali ma anche per gli umani. Ecco perché

Come ogni anno tra poche ore si riapre l'annosa (e pericolosa) questione dei botti di Capodanno. Nonostante i divieti e le campagne di sensibilizzazione, ogni anno centinaia di animali muoiono o spariscono e allo stesso modo decine di "umani" rimangono feriti (a volte anche in maniera grave) per questa usanza che da più parti viene considerata barbara e ormai obsoleta.

Perché i botti sono pericolosi

Spesso anche leggendo i numerosi appelli non si comprende appieno la pericolosità di questi gesti che vengono, al contrario, visti come l'ennesimo divieto o la volontà di non regalare un po' di allegria. Purtroppo il punto non è questo, ma ci sono motivazioni importanti sul perché sarebbe molto più opportuno festeggiare l'arrivo del nuovo anno in altri modi più divertenti e meno pericolosi, senza bisogno di far esplodere ordigni che creano problemi (è impotante sottolinearlo) non solo agli animali.

I dati degli incidenti secondo la Polizia di Stato

Parlando di "umani" i dati del 2024 pubblicati dalla Polizia di Stato possono essere abbastanza chiarificatori sul perché sarebbe meglio non utilizzare botti a Capodanno. Lo scorso anno ha perso la vita una 45enne di Afragola (Napoli), raggiunta alla tempia da un proiettile vagante. La donna, ricoverata d’urgenza all’ospedale “Cardarelli” in prognosi riservata, è poi deceduta a causa della grave ferita riportata.

Ma non solo; il numero totale dei feriti è stato di 274, di cui 12 dovuto all’uso di armi da fuoco e 262 da fuochi d’artificio. Di questi sono stati 49 quelli ricoverati negli ospedali. I dati 2024 erano inoltre in aumento rispetto a quelli del 2023 quando i feriti furono 180 e i ricoveri 48.

I minorenni

Anche per quanto rigurdava i minori, i numeri del 2024 erano in aumento rispetto a quelli dell'anno precedente, con 64 adolescenti che hanno riportato ferite rispetto ai 50 del 2023. Ancora una volta gli episodi più gravi erano dovuti all’uso scorretto di prodotti pirotecnici la maggior parte delle volte illegali. A questo proposito va anche ricordato che non esistono fuochi d'artificio sicuri per i bambini e anche quelli consentiti dalla legge sono un rischio, se si pensa che le semplici "stelline" solitamente date ai più piccoli, raggiungono una temperatura di 300 gradi centigradi.

I bambini poi istintivamente hanno paura dei botti e sono spesso gli adulti che "educano" a vederne il lato divertente, che in realtà non c'è. Sarebbe quindi importante insegnare ai piccoli i rischi oltre a spiegare il pericolo di raccogliere petardi o fuochi d’artificio da terra, una delle cause primarie di incidenti nella fascia d'età dei minori.

Gli episodi più gravi

A parte la morte della 45enne di Afragola, numerosi sono stati gli altri incidenti considerati gravi. Lo scorso anno a Napoli una donna di 50 anni è stata ricoverata in prognosi riservata e in pericolo di vita per essere stata raggiunta da un colpo di arma da fuoco ad un fianco mentre assisteva ai festeggiamenti della mezzanotte dal balcone. Ancora a Napoli un un 50enne, mentre camminava in strada, è stato colpito da un proiettile alla spalla che ha poi raggiungo il polmone. A Milano un uomo di 36 anni giungeva all’ospedale di Legnano e veniva ricoverato in prognosi riservata con ustioni di III grado a mani e volto, per aver maneggiato polvere pirica nel tentativo di creare un botto artigianale.

Ancora a Milano una minorenne, nel maneggiare un’arma ad aria compressa, riportava un trauma alla mano sinistra con prognosi di 30 giorni. A Siena un 15enne è stato trasportato con urgenza all’ospedale di Careggi (Firenze) per le gravi lesioni riportate alla mano a seguito dello scoppio di un petardo avvenuto nel comune di Poggibonsi A Latina tre minorenni di 15, 10 e 6 anni, nel corso dei festeggiamenti nel giardino della propria abitazione situata a Terracina, nell’accendere una batteria di fuochi d’artificio hanno subito ferite al volto e alle gambe giudicate guaribili rispettivamente in 30, 15 e 10 giorni.

A L’Aquila, nel comune di Pacentro, un giovane di anni 20, rimaneva ferito alla mano destra per lo scoppio di un petardo. Trasportato all’ospedale di Sulmona veniva sottoposto ad intervento chirurgico per la ricostruzione dell’arto. A Varese un 17enne ha subito l’amputazione della mano destra e il ferimento dell’occhio sinistro a seguito dell’esplosione di un petardo. Ancora, a Trento: un uomo di 54 anni ha riportato l’amputazione del III raggio (dito medio) dopo aver raccolto un petardo inesploso. ed in ultimo a Lucca un ragazzo di 15 anni ha perso il pollice e l’indice della mano durante l'accensione di un petardo.

Gli inquinanti

Oltre al problema, ovviamente principale, degli incidenti, ce n'è da sottolineare un altro, quello del picco vertiginoso degli inquinanti che tra la notte del 31 e quella del primo gennaio si registra nelle città, provocato proprio dall'esplosione dei materiali pirotocnici. Dati dell'ARPA (Agenzia regionale per la protezione ambientale) hanno evidenziato come aumentano in particolare (ed in maniera importante) le concentrazioni di particolato PM10 in aria, con un picco dalla mezzanotte alle primissime ore della giornata.

Fuochi d'artificio, fumogeni causano episodi importanti da inquinamento da polveri e il primo gennaio vengono regolarmente registrate concentrazioni di PM10 da 2 a 5 volte superiori rispetto ai giorni immediatamente precedenti e successivi, e di 2-3 volte al di sopra del valore limite giornaliero stabilito dall’UE per la tutela della salute umana.

I rifiuti generati

C’è anche un altro problema, l’ingente quantità di rifiuti, evidente ogni primo giorno dell’anno. Secondo la Sima circa 60mila involucri — pari a 3-6 tonnellate — di botti e fuochi esplosi la notte di Capodanno rimangono nelle strade e piazze delle nostre città. Si tratta peraltro di rifiuti difficili da differenziare, perché composti per il 70% da cartone, plastica, legno o argilla e il restante 30% da polvere pirotecnica (in massima parte nitrato di potassio, zolfo e carbone, con aggiunta di metalli pesanti, magnesio e rame).

Gli animali

Non meno importante di quello umano è il discorso che riguarda gli animali. Si stima che circa cinquemila animali, tra domestici e selvatici, perdano la vita per cause dirette e indirette riconducibili a petardi e materiali esplosivi. Non è raro che gli animali, impauriti, scappino dai giardini e dai cortili perdendosi o finendo investiti. Animali più anziani o cardiopatici possono morire d’infarto. E anche la fauna selvatica, uccelli e animali dei parchi e dei boschi, spaventati dal frastuono e dalle improvvise luci si disorientino schiantandosi contro alberi, muri, vetrate, cavi elettrici o finendo sotto le auto. Lo scorso anno, Roma il 1° gennaio si svegliò con la terribile notizia di una strage di storni con ogni probabilità dovuta all’esplosione di petardi.

Il presidente dell'Oipa Massimo Comparotto spiega: "Per evitare che l’ultimo giorno dell’anno si trasformi in dramma o tragedia per gli animali, abbiamo stilato un decalogo con le regole e suggerimenti per mettere in sicurezza e rassicurare il proprio familiare con la coda perché l’inizio del nuovo anno deve essere una gioia per tutti, non motivo di terrore e angoscia. Allo stesso tempo, facciamo appello alle forze dell’ordine affinché considerino una priorità i controlli finalizzati a far rispettare le ordinanze, non minimizzando le conseguenze, dirette e indirette, di una condotta irresponsabile da parte di chi maneggia i petardi".

Il decalogo dell'Oipa

Per quanto riguarda gli animali proprio l'Oipa ha stilato un decalogo molto utile, che tutti i proprietari di animali dovrebbero seguire alla lettera. Ecco i 10 punti:

1 Teniamo gli animali il più lontano possibile dai festeggiamenti e dai luoghi in cui i petardi vengono esplosi
2 Non lasciamoli soli, potrebbero avere reazioni incontrollate e ferirsi. Stiamo loro vicini, mostrandoci tranquilli e cercando di distrarli
3 Non lasciamoli in giardino.

Teniamo in casa o in un luogo protetto gli animali che abitualmente vivono fuori per scongiurare il pericolo di fuga
4 Teniamo alto il volume di radio o televisione, chiudendo le finestre e le persiane
5 Lasciamo che si rifugino dove preferiscono, anche se si tratta di un luogo che normalmente è loro vietato
6 Durante le passeggiate teniamoli al guinzaglio, evitando anche di liberarli nelle aree per gli animali per evitare fughe dettate dalla paura
7 Facciamo visitare l’animale da un veterinario comportamentalista affinché valuti la possibilità di una terapia di supporto
8 Evitiamo soluzioni fai da te somministrando tranquillanti, alcuni sono addirittura controindicati e fanno aumentare lo stato fobico
9 Organizziamo una “gita fuori porta” per trascorrere il Capodanno in luoghi lontani dai centri urbani e dai rumori forti e improvvisi
10 Chiediamo al nostro Comune un’ordinanza contro i botti e sensibilizziamo l’opinione pubblica su quanto questi inutili rumori possano essere dannosi per gli animali domestici e selvatici.

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