- Oggi a Hiroshima il presidente americano Joe Biden ha promesso di lottare per un mondo libero dalle armi nucleari. Al Peace Memorial Museum di Hiroshima, dedicato alle vittime della prima bomba atomica sganciata nel 1945 dagli Usa, Joe ha scritto: "Insieme continuiamo a fare progressi verso il giorno in cui potremo finalmente e per sempre liberare il mondo dalle armi nucleari”. Ora, va tutto bene. Ma mi pare un tantino ipocrita se a scriverlo è il Paese che ne possiede di più al mondo e unico nella storia ad averne davvero fatto uso. Non mi pare che dal 1945 ad oggi si siano fatti grandi passi per eliminarle, e gli Usa lo sanno bene.
- Houellebecq ci ripensa e, dopo aver spalato melma sull’islam, in parte con analisi pure condivisibili, adesso li vede come dei simpatici buontemponi. Non è che la brutta vicenda del porno non voluto lo ha fatto uscire di senno?
- Indegno sit in di femministe e attiviste di Fridays for Future (ma che c’azzeccano?) contro il ministro Eugenia Roccella. Lei era invitata al Salone del Libro di Torino per presentare il suo libro e un gruppo di scemotti (per non dire di peggio) ha iniziato a inveire contro di lei per impedirle di parlare. L’hanno criticata sull’aborto e la pillola Ru452, e la cosa di per sé non è scandalosa. Il dissenso può andare bene. Però una volta che hai gridato due slogan e fatto sentire la tua voce, ti siedi e lasci parlare. Perché in democrazia è così che funziona: tutti parlano, tutti contestano. Anzi: se possibile ci si confronta. Peraltro, il ministro aveva invitato i manifestanti a fare un dibattito, e loro? Loro hanno letto un delirante comunicato sull’ambiente (che c’entrava? Boh…) e poi si sono sottratti al dialogo. Oltre che violenti, pure conigli: chi ha il coraggio di difendere le proprie idee non scappa, dibatte.
- Pigi Battista condivide un video di Roccella costretta a lasciare il palco in cui si vedono i manifestanti battere le mani. Pensano di aver vinto impedendo a un ministro di parlare, invece hanno fatto la solita figura di palta: figura da antidemocratici, figura da fanatici, figura da ottusi. “I fascisti esultano”, sintetizza Battista. Ha ragione.
- È indegno che il direttore del Salone Nicola Lagioia abbia definito “legittima e pacifica” la manifestazione. Quando togli a qualcuno la parola, diventi violento. La sopraffazione è violenta. Anziché dire loro “bravi”, Lagioia avrebbe dovuto spiegare ai ragazzi che è poco democratico impedire agli altri di parlare. Il direttore si vergogni.
- Scrive Chiara Appendino: "La protesta non violenta è sempre legittima. Giustamente Nicola Lagioia è intervenuto per garantire alla ministra Roccella il suo diritto di parola, ma vedere una parlamentare come Augusta Montaruli inveire violentemente contro il direttore del Salone del Libro di Torino è grave e inaccettabile. Chieda scusa". Cioè adesso la colpa sarebbe della Montaruli? Quelli impediscono alla gente di parlare e Appendino se la prende col sottosegretario? Coccolare questi quattro violenti non vi porterà voti. Che schifo.
- Sono proprio curioso di leggere domani i giornali. E vedere se avranno il coraggio di difendere il dissenso violento degli attivisti di oggi al Salone del libro. E poi parlano di censura per Fazio…
- Ovviamente non c'è nemmeno bisogno di aspettare domani. Basta sentire Roberto Saviano che ritiene una "provocazione" la presenza e le parole dei ministri Roccella e Sangiuliano al Salone del Libro. Eccola l'occupazione della cultura che il centrodestra deve scardinare: l'idea, diffusissima a sinistra, che se loro affermano un principio (figli coppie gay) diventa immediatamente un diritto; se invece un loro avversario la pensa all'opposto (utero in affitto), quel principio si trasforma in una "provocazione". Allo stesso modo, se parlano loro sono "opinioni"; se parla FdI diventano "aberrazioni". Perché Saviano ha diritto di sostenere le sue tesi e Roccella non può penare il contrario? Perché? Chi è cresciuto in regioni a maggioranza "rossa" sa che lo stesso accade a scuole, nei licei, all'università: chiunque non la pensi come loro diventa automaticamente "fascista" e "i fascisti non possono parlare". Un giorno capiranno che non c'è discorso più antidemocratico di questo.
- Sempre per la serie "parla come mangi", dopo la segnalazione di ieri oggi ve ne scodello un'altra. Sempre su Repubblica, dove evidentemente in molti si sentono Dante, ecco cosa scrive Chiara Valerio (che di mestiere farebbe la scrittrice): "Se i governi durano una stagione, della stagione prossima o del destino di una nazione — per utilizzare una forma epica, ma perché no, è ben augurale, in fondo l’epica è il contrario della tragedia quasi sempre — , del futuro non dobbiamo occuparci. Amen. Così sia". Ma che vor dì?
- Io vi giuro che non volevo crederci. Allora, riassumo. Il ministro Roccella viene invitato a presentare il suo libro. Alcune attiviste la contestano e le impediscono di parlare. Roccella invita tutti al dialogo ma loro rifiutano. Ed Elly Schlein cosa ha il coraggio di affermare? Questo: "In una democrazia si deve mettere in conto che ci sia il dissenso (...) è surreale il problema che ha questo governo con ogni forma di dissenso".
Per Elly è assurdo "che ministri e deputati si siano messi ad attaccare Nicola Lagioia: non so come si chiama la forma di un governo che attacca le opposizioni e gli intellettuali ma quantomeno mi sembra autoritaria". Ci rendiamo conto? Alla fine della fiera, per Saviano e Schlein, ad essere "provotatoria" e "autoritaria" sarebbe stata Roccella, vittima di censura. Ormai è chiaro: il Pd difende i prepotenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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