Il 25 dicembre, l'albero e il presepe: la vera storia del Natale

Natale rappresenta per i cattolici il giorno della nascita di Gesù, ma affonda le sue radici in altre tradizioni, e nel tempo si è evoluto moltissimo

Il 25 dicembre, l'albero e il presepe: la vera storia del Natale

Che cosa rappresenta il Natale e perché lo si festeggia? Molti potrebbero non essersi posti questa domanda, ritrovandosi a rispondere semplicemente che il Natale rappresenta e ricorda la nascita di Gesù Cristo. Ma questa ricorrenza è l’unione di grandi tradizioni, in cui quella cattolica è forse la più nota e valorizzata in Italia, ma non è la sola.

Le tradizioni legate a questo periodo dell’anno sono quindi tante ma sono per lo più a carattere religioso o comunque spirituale. Lo stesso Cattolicesimo in fondo si innesta su esperienze pregresse: prima della sua diffusione, in Europa c’erano religioni naturali e politeiste che poi sono parzialmente confluite trovando punti di contatto nelle “convenzioni ambientali” e nel messaggio ultimo del Cristianesimo: l’amore, la solidarietà, la fratellanza.

Cosa è accaduto a Natale

Il presepe

Per capire cos’è il 25 dicembre, bisogna fare un passo indietro. Tutte le religioni prevedono usanze e abitudini che dipendono dal retroterra culturale e dal luogo da cui si diramano: basi pensare al fatto che la cucina kosher o il divieto di bere alcolici per i musulmani sono legati più a questioni igieniche che non strettamente spirituali.

E la data del 25 dicembre per la Chiesa di Roma è una data molto speciale. Se Sheldon Cooper di The Big Bang Theory preferisce che si ricordi la nascita di sir Isaac Newton, quando il Cristianesimo iniziò a diffondersi liberamente a Roma, dopo la fine della persecuzione dei suoi fedeli, si dovette iniziare a decidere una serie di ricorrenze importanti. Una di queste era la nascita di Gesù: secondo alcuni c’è una teoria, e cioè che il 25 dicembre sia stato scelto perché molto vicino al solstizio di inverno e quindi alle festività del Sol Invictus. Ma si tratta appunto solo di una teoria, dato che il Natale, secondo altri studiosi, avrebbe avuto una genesi indipendente che nulla ha a che fare con il culto del Sole.

Secondo la storia raccontata da Luca nel suo Vangelo, questa è la nascita di Gesù:

"In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell’albergo".

Il 25 dicembre è inoltre una data importantissima nella religione ebraica, che poi era quella di Gesù, di Giuseppe e della Madonna. In questo giorni si festeggia infatti Chanukkàh, ovvero la Festa delle luci: con essa viene ricordata la consacrazione del nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme dopo l’emancipazione dagli Elleni. La sera del 24 dicembre, si accendono le candele che devono ardere per oltre una settimana.

Come nasce la tradizione

Albero di Natale

La tradizione del Natale nasce a Roma, e si stima risalga alla metà del III secolo (nel 354 papa Liberio fissò la data del 25 dicembre per la nascita di Cristo), anche se tuttavia esistono delle testimonianze scritte che la retrodatano di circa 50 anni. Nella stessa epoca sorsero comunque tradizioni natalizie ad Alessandria d’Egitto, per poi giungere in altri luoghi come Cipro, l’Armenia, l’Anatolia e poi Israele.

Molto più recenti sono invece le consuetudini relativi al presepe e all’albero di Natale. Il primo presepe lo si fa infatti risalire al patrono d’Italia, san Francesco d’Assisi, che nel 1223 realizzò quello che è oggi il celeberrimo presepe di Greccio con le raffigurazioni del bue e dell’asinello.

Se il primo presepe è umbro, furono però i napoletani a renderlo un fenomeno di massa folkloristicamente interessante. Le prime raffigurazioni napoletane risalgono infatti al XVI secolo: per questa ragione ancora oggi molti presepi riproducono le fattezze di uomini e donne italici cinquecenteschi, e gli ambienti ricordano Napoli, con tanto di montagne e talvolta anche il golfo. Nel XVIII secolo invece sorsero altre tradizioni regionali in Italia ugualmente interessanti, da Roma a Bologna.

Il primo albero di Natale dovrebbe essere invece stato addobbato a Tallin in

Estonia nel 1441. Si stima che l’usanza sia legata anche in questo caso a culti pregressi, come quello germanico di Odino, dato che in effetti la diffusione degli abeti natalizi è avvenuta in maniera massiva nella Mitteleuropa.

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