Ditelo subito a Schlein, lunedì nero a sinistra e Fini: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: gli scontri in Kosovo, le dimissioni di Pedro Sanchez e i ballottaggi alle Comunali

Ditelo subito a Schlein, lunedì nero a sinistra e Fini: quindi, oggi...
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- Tommaso Labate scrive che Gianfranco Fini “sdogana” i giovani ambientalisti a destra. Il punto in realtà è chiedersi se Gianfranco Fini sia ancora davvero di destra.

- Onore delle armi a Pedro Sanchen, che dopo la disfatta elettorale lascia il governo e indice elezioni anticipate. Tutti quelli che, in Italia, ogni volta che c’è una crisi di governo suggeriscono il ricorso ai “responsabili” per governicchi pasticciati in nome della “stabilità”, suggerisco di ascoltarsi gli ultimi 30 secondi del discorso di Sanchez. Sintetizzo: in questa fase è necessario che ci sia una chiarificazione in merito al governo della Spagna e il modo migliore è la democrazia, ovvero permettere ai cittadini di votare e scegliere chi sarà il leader che dovrà guidare questa fase. Ecco. I sostenitori dei governi Monti, Letta, Renzi, Conte II e Draghi, quelli che “non possiamo andare al voto adesso”, se le stampino bene in mente.

- Ieri Marco Mengoni a Che tempo che fa si è presentato con la giacca, la cravatta, la camicia e i pantaloncini corti. Imbarazzante.

- Le elezioni comunali, alla fine della fiera, sono una batosta senza precedenti per Elly Schlein. Certo, si tratta del primo appuntamento ma il Pd del neo segretario ci è arrivato senza idee, senza grandi candidati e soprattutto senza alleanze organiche o col M5S o con i centristi. Risultato: scoppola mastodontica, che pure Schlein è stata costretta ad ammettere.

- Il fatto è che l’unica città in cui il Pd ha vinto, a Vicenza, il candidato dem Possamai chiese a Elly di non farsi vedere in città per non rischiare di avere l’effetto contrario. Lo stesso era successo a Verona, dove ha trionfato Damiano Tommasi, ma dove le supercazzole green, gender e arcobaleno non attecchiscono. A dire il vero, visto quanto successo in Spagna pare che non vadano più di moda in gran parte dell’Ue.

- A volte bisogna anche guardare i dettagli della politica. E oggi, prima che la catastrofe elettorale si abbattesse sul Nazareno, un altro gruppo di riformisti dem manda un avviso ai naviganti: “Non è immaginabile un Pd massimalista: si tratterebbe di un altro partito. E non c'è neppure nessuna volontà di moderatismo, poiché riformismo significa anzitutto cambiamento, anche radicale”. L’hanno firmata Alessia Morani, Titti Di Salvo, Valeria Fedeli, Alessia Rota ed è durissima. Paventano l’approdo al Pd come “partito personale” e del “pensiero unico”. Vogliono una riforma della Costituzione e suggeriscono a Elly di non salire sull’Aventino di fronte alla proposta del ministro Calderoli sulle autonomie. Questo appello fa seguito a quello pubblicato alcuni giorni fa da un altro gruppetto di parlamentari. Messaggio che aveva seguito fughe e abbandoni da parte di nomi anche importanti. Insomma: Elly si sarà anche presa il Pd, ma pare che le stia già sfuggendo di mano.

- Pedro Sanchez costretto a dimettersi, Schlein che si piglia una batosta che la metà basta: che lunedì nero per la sinistra europea.

- Per la serie: il mondo è un posto tranquillo, 41 soldati della Nato sono stati feriti in Kosovo negli scontri con manifestanti serbi. In sintesi: nel Nord del Kosovo i serbi sono il 98% degli abitanti e i loro sindaci si sono dimessi in massa in protesta con una legge sulle targhe delle auto. Si sono tenute le elezioni che i serbi hanno boicottato, facendo vincere i candidati di etnia albanese grazie ad una affluenza del 3%. I serbi protestano da giorni, Pristina forza la mano, Usa, Ue e Nato si infuriano, però alla fine si arriva alle mani. E a rimetterci la pellaccia, sebbene senza morti, sono i militari della Nato. È stato bello vivere in un mondo dove le guerre le facevamo ad Oriente: ormai le contrapposizioni riaffiorano pure in Ue, dall’Ucraina ai mai sopiti Balcani. Non è un bel periodo.

- Bello l’effetto Elly Schlein: effetto positivo, ma per il governo. Che autogol.

- Repubblica, dopo aver pompato i sondaggi di Elly Schlein come neppure l’Istituto Luce, adesso parla di “una debolezza al momento irrecuperabile”. Benvenuti nel mondo reale.

- Un ragazzino accoltella la professoressa a scuola. Vediamo se domani parleranno dei disagi dei giovani che "vanno capiti". Questi vanno corretti, altro che compresi.

- Ditelo a Elly Schlein: il problema non è riformare la cara vecchia ammucchiata della sinistra per cercare di prendere un voto in più degli altri. Ci provò Prodi a suo tempo: vinse, ma durà da Natale a Santo Stefano.

Il problema vero è che i temi come il gender, l'ambientalismo senza attenzione ai deboli, l'utero in affitto, le famiglie arcobaleno, il salario minimo, la patrimoniale eccetera eccetera eccetera di sicuro attizzano i giornali e li portano all'orgasmo ideologico, ma interessano poco agli elettori. Che tutto sommato restano moderati, lavoratori, poco inclini a voli pindarici.

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