Donne sottomesse, woke, Isis e Verdone. Le parole della settimana

Le parole della settimana: Ballerina Farm e le donne sottomesse, in Togo a "curarsi" perché gay, Taylor Swift e l'Isis, Verdone e l'estetica romana, le Olimpiadi di Macron

Donne sottomesse, woke, Isis e Verdone. Le parole della settimana
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Proviamo a dare un po' di colore poetico alle notizie in bianco e nero che circolano sul web, di seguito alcuni dei fatti più cliccati della settimana visti attraverso un filtro a colori

Ballerina Farm e le donne sottomesse

Da un lato il woke, dall'altro estremo del pendolo Ballerina Farm. Ha fatto molto discutere il caso di Ballerina Farm, un'influencer americana regina delle “trad-wives”, cioè delle mogli tradizionali, che vive in una fattoria con il marito e gli otto figli conducendo una vita di campagna e un matrimonio tradizionale e religioso. Qui il tribunale femminista ha emesso la condanna: non può. Una donna non può scegliere liberamente di “sottomettersi” a un uomo, sacrificare la propria carriera e costruire con questo sacrificio una famiglia numerosa. Come al solito la libertà è giusta, ma solo se viene usata per fare ciò che dice l'ideologia.

In Togo a “curarsi” perché gay

Il mondo si fa estremo e si polarizza, e non solo “a sinistra”. Un sedicenne di Milano di origine togolese è stato portato e trattenuto in Togo a “curarsi” perché omosessuale. L'effetto di una propaganda woke costante, perenne e pervasiva è anche questo: estremizzare le posizioni. È bello continuare a sognare un mondo utopico in cui ciascuno è libero di essere e fare ciò che vuole, nel rispetto degli altri e senza voler a tutti i costi imporre la propria visione sul resto del mondo. Utopia. Il luogo migliore in cui scappare.

Taylor Swift e l'Isis

Taylor Swift doveva esibirsi in alcuni concerti in Austria, ma li ha dovuti annullare a causa di minacce terroristiche dell'Isis. Si riapre ancora il dibattito, si punta il dito sulle comunità islamiche, che puntano il dito contro l'America. Ma a dita puntate il problema non si risolve e servirebbe uno sforzo profondo fatto tutti insieme, musulmani e non, qui in Occidente, per evitare che i giovani si radicalizzino e trasformino la religione in una ideologia politica violenta e mortale. Molti di loro si radicalizzano online, perché non iniziamo proprio da lì?

Verdone e l'estetica romana

Se lo dice pure Verdone stiamo messi bene. Carlo Verdone ha alzato una voce contro la situazione della Roma contemporanea, che ogni giorno che passa sembra sempre meno una capitale e sempre più una città del terzo mondo. Sporcizia, incendi, gabbiani... Più che “caput mundi” dalla descrizione di Verdone sembra una città di un paese in via di sviluppo. Lui della capitale e del suo spirito è un po' simbolo, con la sua arte l'ha raccontata. Se alza questa voce lui è come se suonasse una campana d'allarme, è decisamente il caso di correre ai ripari. D'altra parte Roma è la città del potere, e quindi della corruzione, Fellini non l'ha raccontata più santa (e neppure D'Agostino). Forse Roma ha solo perso la sua estetica. È da lì che dovrebbe ripartire.

Le Olimpiadi di Macron

Tra cerimonie sataniche, propaganda LGBTQ, nuotate nella fogna e disorganizzazione le Olimpiadi di Parigi non verranno ricordate come le più brillanti della storia di questa competizione sportiva.

Si susseguono le medaglie, le gioie e le delusioni, ma ciò che probabilmente resterà di tutto questo nella memoria sarà il sapore del macronismo, cartapesta lisa e malposta a nascondere una grandeur che aveva smesso di splendere da un bel po'. Ecco. Macron.

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