Ehi Schlein guarda qui, bufala sull'inchiesta Covid e Savino: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la manifestazione antifascista di Firenze, l'abbraccio Conte-Schlein e le minacce alla prof

Ehi Schlein guarda qui, bufala sull'inchiesta Covid e Savino: quindi, oggi...
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- L’ossessione di Repubblica per la Lega non trova sosta, così s’inventano di sana pianta pure fatti completamente farlocchi. Mi spiego. Nel riportare un sms contenuto nel fascicolo dell’inchiesta Covid, Rep cita una “direttiva emanata dal ministero Interni ai prefetti il giorno stesso del Dpcm 8 marzo 2020” e scrive che si tratta di “un solido assist” per Attilio Fontana “che arriva dalla circolare”del ministro dell’Interno” che “all'epoca si tratta del suo segretario di partito Matteo Salvini”. Falso come una moneta da 5 euro. Il mandato di Salvini al Viminale inizia il 1 giugno 2018 e finisce il 5 settembre 2019. Quella direttiva l’ha scritta e firmata Luciana Lamorgese.

- Tutte le notizie riguardano la manifestazione di Firenze, inutile come il due di coppe quando briscola è spade. Primo commento: l’abbraccio tra Elly Schlein e Giuseppe Conte segna ovviamente un punto politico importante. Il Pd e il M5S lavoreranno insieme, ergo immagino che una grande fetta di elettori dem - intelligenti e poco avvezzi alle sirene grilline - cominceranno a guardarsi intorno. Siamo sicuri, caro Pd, che spostarsi a sinistra sinistra e rincorrere il Movimento sia il modo migliore per recuperare i consensi perduti? Chi scrive questa rubrica ne ha qualche dubbio. Ma non ha la sfera di scristallo. Quindi auguri e figli maschi. Anzi no, figli neutri che sennò Elly si incazza.

- La piazza antifascista di Firenze non è nulla di nuovo sotto il sole. Ricordate dopo l’assalto dei no pass alla Cgil? Ecco: tanta gente in corteo, poi però alle urne la sinistra ha comunque preso una scoppola. Quindi saranno anche stati 20, 30, 40mila: quanti volete. Ma il pretesto per la manifestazione (la presunta aggressione fascista al Michelangiolo) era talmente falso che neppure chi l'ha organizzata ci credeva davvero. Diciamolo: la sinistra politica e giornalistica sta cavalcando questa rissa tra studenti, trasformandola nella nuova ascesa del fascismo, in modo così orripilante che mi sorprende non provino un briciolo di vergogna.

- La preside del liceo Leonardo Da Vinci che ha scritto quella insensata lettera sul ritorno delle squadracce nere è stata la star della manifestazione fiorentina. Articoli, foto sui giornali, frasi strappalacrime. Elly se vuole ha trovato la sua vicesegretario: sarebbe perfetta.

- Ovviamente non hanno ascoltato l’appello lanciato ieri da questa rubrica: al corteo non hanno mandato in onda il pestaggio commesso dagli studenti di sinistra a Bologna ai danni dei ragazzi di Azione Universitaria (Fdi). Ci sono 8 indagati e le immagini che mostrano il brutale pestaggio. Però non si sa come mai nessuno dei 40mila in piazza a Firenze si è mobilitato per denunciare la deriva fascista dei collettivi di sinistra, il pericolo che risorgano chessò le Brigate Rosse o giù di lì. Allora ci proviamo noi: cara Elly Schlein, guarda qui. Qui sotto. Ecco il video del pestaggio dei “bravi ragazzi” di sinistra, pubblicato ieri da questo giornale. Dicci un po’: perché su questa violenza non hai nulla da dire? Perché non denunci la democrazia in pericolo sotto i colpi dei violenti dei centri sociali? Eh: perché?

- A Milano i cartelli di Meloni e Valditara impiccati a testa in giù. E questi si professano democratici.

- Mi duole dirlo, ma hanno ragione i “baby camerati”, così li chiama Repubblica, quando affermano che la scuola non deve essere “antifascista” ma “libera”. Già, perché la vicenda di Firenze dimostra che l’antifascismo militante fa figli e figliastri: tace di fronte alle violenze dei giovani compagni, si strappa i capelli per una rissa dove quelli di destra hanno semplicemente avuto la meglio. Patetici.

- Ho letto questo resoconto pazzesco. Una professoressa del Nord Italia, per giunta di sinistra, si è rifiutata di firmare una petizione di sostegno alla preside Savino (quella della famosa lettera antifa).

E sapete cosa le è successo? Che i colleghi la emarginano, la chiamano fascista, le fanno una sorta di mobbing. Lei ha paura, e ha ragione. Perché qui se non la pensi come loro, ti bollano subito come nemico del popolo. E si sa: i nemici del popolo non meritano di vivere tranquilli...

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