FIAT, ovvero Fabbrica Inesistente Automobili Transeunti

La realtà della Fiat ormai è stata svuotata e spostata all'estero per criteri di produzione e ragioni fiscali

FIAT, ovvero Fabbrica Inesistente Automobili Transeunti
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Accorate parole pronunciate da John Jacob Elkann in occasione dei 50 anni del Gruppo dirigenti Fiat. L’evento si è tenuto al Lingotto, memoria storica della fabbrica torinese, come Mirafiori. Trattasi di monumenti alla memoria, edifici nei quali è stata costruita la vita economica del Paese, come l’esistenza salariale di migliaia di lavoratori, immigrati e no. Oggi fantasmi FIAT non è più l’acronimo che veniva “svelato” e ribadito con orgoglio da Gianni Agnelli: Fabbrica Italiana Automobili Torino. È diventato Fabbrica Inesistente Automobili Transeunti, dunque qualcosa destinato a finire, perché di quella realtà imprenditoriale nulla è rimasto, altrove trasferito, per criteri di produzione e per ragioni fiscali.

Si potrebbe dire che quello che è capitato alla più importante industria automobilistica italiana sia analogo a quello che è accaduto con l’eredità dell’Avvocato, dunque il trasloco all’estero per evitare danni e affinità varie, un progetto che cancella la storia di una città e del Paese, un imago sine re, dicevano i latini, immagine senza sostanza, perché la realtà, il potere stanno in altri luoghi, Francia, Marocco, Messico. E la didascalia sta nelle parole di John Jacob Elkann quando parla di”spirito Fiat”.

“Coraggio per superare le difficoltà; intraprendenza per costruire il futuro; e senso di responsabilità verso le comunità a cui siamo legati”, aggiungendo ”di aver superato 125 anni di cambiamenti anche perché diversi studi indicano che meno dell’1% delle aziende fondate all’inizio del Novecento risultano ancora in vita. Sopravvivono quelli che si sanno adattare meglio ai cambiamenti delle tecnologie, dei mercati, della domanda". Ecco, noi apparteniamo a questo 1%”. Riassunto: dopo una vita vissuta, una sopravvivenza.

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