- Lite sullo Ius Soli tra la Lega e Forza Italia, la quale sarebbe pronta ad aprire una porta su questo tema. Litigare su una simil questione è un regalo alla sinistra. Per chiudere il dibattito, ricordo l’intervento su Facebook di Silvio Berlusconi dal titolo: “Ius Soli una legge sbagliata, non voluta dagli italiani”. Amen. I moderati hanno sempre guardato con attenzione allo Ius Scholae ma dice bene il portavoce azzurro Nevi: “Siccome non è una cosa che fa parte del nostro programma di governo, rispettiamo la posizione degli altri”.
- La Stampa riesce a scrivere in prima pagina che l’intervista di Elon Musk a Donald Trump è stata “un disastro”. Per Repubblica invece lo show è stato “mediocre”. Allora, siamo seri: si possono criticare i toni e i contenuti, ma non l’impatto mondiale. Se La Stampa o Repubblica con una loro intervista riuscissero a raggiungere un miliardo, dicasi un miliardo, di contatti stapperebbero champagne. Anche se il pezzo in questione parlasse della cacca del cane di Fedez.
- Sia lode a Elisa Di Francisca che sulla polemica con Benedetta Pilato ci mette la faccia e non fa marcia indietro. In merito medaglie di legno dice: “Credo davvero che la sofferenza, lo stare male per un risultato che non arriva, sia importante. Lo dico attingendo al mio vissuto di ex atleta della scherma: bisogna provare dispiacere, perché da lì si attinge la motivazione per ripartire alla conquista”. E ancora: “Io quel mordente, quella fame, quella determinazione feroce, in giro, la vedo in pochi. Parliamo di cattiveria agonistica, ovvio: quando salivamo in pedana, ci trasformavamo. È la sofferenza che prepara alla vita, non l’accontentarsi”. Così sia.
- Gran colpo, quello ucraino. E ha ragione Crosetto quando afferma che in guerra una invasione del genere rientra nelle tattiche "difensive", o comunque che potrebbero permettere di distogliere l'attenzione dei russi dal Donbass per riconquistare i terreni persi altrove. Però stiamo attenti a non tirare troppo la corda. Che quel signore di nome Vladimir Putin ha pur sempre il bottone rosso dell'atomica.
- Non vorrei portare sfiga, ma l'Atalanta contro il Real Madrid sta giocando una gran partita. Appena l'ho scritto, gol del Real. Che dite, cancello?
- Di Francisca dovremmo farla ministro dell’Istruzione, altroché! In merito ai giovani smidollati di oggi, spiega che ormai “si accontentano”, che i loro genitori sono “accondiscendi” e che la scuola propone di abolire i voti. “Mi sembra un discorso culturale, di società che sta attraversando un cambio generazionale”. In negativo, ovviamente.
- E ancora: “Il buonismo imperante non è la mia filosofia”, ai figli “non insegnerò loro l’obbligo di vincere a tutti i costi, ma sanno che se non fanno bene una cosa ci saranno delle conseguenze. Non drammatiche, ma conseguenze”. Se non fossi sposato, ci farei un pensierino.
- Avete sentito l’ultima sparata di Elodie? Massimo rispetto per lei, che del suo corpo fa ciò che vuole: si veste come crede, mostra quello che desidera, posa per i calendari che preferisce. Viva la libertà. Il problema di questi cantanti un po’ influencer è che vogliono uscire dal seminato e provare ad intonare anche su temi dove finiscono col tirare delle stecche tremende, come in politica. Al pari di una Chiara Ferragni qualsiasi, oggi Elodie a Repubblica ha detto che in Italia col governo Meloni i diritti sono a rischio. Ora: secondo la cantante “é evidente che ci sia un problema di diritti acquisiti” e che nel Belpaese si stia “attaccando il matrimonio gay o l’aborto”. Un “atteggiamento imperdonabile” soprattutto perché messo in atto da una donna. Tutto bello e rispettabilissimo. Ma, cara Elodie, parlare per slogan non basta. Bisogna spiegare. Dicci: dov’è che “il matrimonio gay” sarebbe messo sotto attacco? Con quale legge o decreto del governo? E quand’è che il diritto all’aborto sarebbe stato “minacciato”? È forse cambiato qualcosa in ospedale dal settembre 2022 ad oggi? E quando accusa il governo di voler tornare al fascismo e di dare “soldi per ogni figlio”, come se fosse un crimine sostenere la maternità, lo sa Elodie che il Bonus Mamma con un premio alla nascita fu una misura voluta e sostenuta anche dal Pd? Il corpo di Elodie sarà anche un inno alla libertà, come sostiene. Ma fare sermoni senza presentare prove non è un grande contributo al dibattito pubblico. Oppure ci sta dicendo che la “libertà di scelta” non conta per chi su Gay Pride e aborto la pensa diversamente da lei?
- Che poi, a dirla tutta, la frase peggiore dell’intervista è un’altra: “Proprietà, concetto forse oggi un po’ invecchiato. Nessuna terra è di proprietà, e certamente nessun essere umano”. Facciamo, Elodie, che neppure il tuo conto in banca non è di tua proprietà e ne condividi con me l’importo?
- Che poi, scusate: Elodie è bella e sa di esserlo. Giusto. Ma perché allora non rivendicarlo? Perché perdersi in perbenismi sciocchi del tipo “il corpo è una parte di te, ma non sei tu”, “mi piace il corpo, ci gioco, ma non è centrale rispetto a cosa sono io. Io sono altro”. Suvvia, ci vuole un minimo di onestà: sei gnocca, maschi e femmine ti guardano e ammirano per questo e tu, giustamente, lo sfrutti. Si chiama business, non filosofia.
- Finalmente qualcuno che spiega le cose come stanno nel calcio italiano. Cioè malissimo. Paolo Di Canio: “Molti di noi hanno giocato con Palloni d’oro e abbiamo il dovere di spiegare che ci sono differenze di valori oggettive; non è essere fuori dal tempo fare paragoni con il passato”. Tradotto: per quanto i giornali incensino i calciatori di oggi, il calcio italiano è di bassa qualità. “Ci stiamo abituando a un livello non adeguato al passato e questo non fa il bene di nessuno, nemmeno della nostra nazionale. Raccontare che questi giocatori sono all’altezza di quelli che giocano tutti gli anni per vincere la Champions League è sbagliato”. Parole sante.
- Dopo il Covid, il Vaiolo delle Scimmie. Adesso sarebbe "emergenza sanitaria mondiale". Andateci piano, o almeno fateci passare in pace il Ferragosto.
- Nessuno lo ammetterà, perché i media occidentali sono così: guardano la pagliuzza negli occhi degli altri dimenticando la trave nei loro. Fatto sta che a giugno la procura tedesca ha emesso un mandato di arresto per uno dei sabotatori che avrebbe fatto esplodere il Nord Stream. Il signore in questione è ucraino, non russo. Eppure i leader europei e quasi tutti i giornali, soprattutto quelli italiani, nei primi giorni di quel settembre del 2022 puntarono il dito contro Mosca nonostante apparisse folle l'auto-sabotaggio di una infrastruttura così importante. È un po' come il caso delle ferrovie alle Olimpiadi di Parigi: Molinari subito dopo il fattaccio parla di "ombre russe", poi si scopre che la colpa è dei verdi di sinistra, ma il direttorissimo si guarda bene dall'ammettere di aver preso un granchio. E tutto passa in cavalleria. Fino al prossimo hacker russo da accusare.
- Imane Khelif denuncia
Elon Musk e J.K.Rowling per odio e cyberbullismo. L'effetto mediatico è importante, quello giuridico probabilmente nullo. Ma se si ritiene nel giusto ha tutto il diritto di prendersela con chi l'ha criticata anche duramente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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