Quella che all'inizio sembrava la tragica conseguenza di una tromba marina, con il passare delle ore si sta tingendo di giallo. Sono molte infatti le illazioni e le ipotesi che si fanno sull'affondamento del Bayesian, la mega imbarcazione del magnate della tecnologia Mike Lynch.
Molte delle risposte a questi quesiti, potranno venir fuori da chi, quel "gioiello tecnologico del mare', lo conduceva, il comandante neozelandese James Cutfield. La Procura di Termini Imerese lo ha interrogato ieri per più di due ore, nell'ospedal dove è stato ricoverato dopo l'affondamento della barca.
Chi è James Cutfield
51 anni, viene considerato da tutti un navigatore esperto. Suo fratello Mark Cutfield ha rilasciato su di lui un'intervista, raccontando che è: "molto rispettato e conosciuto come navigatore esperto nel Mediterraneo". Di lui ha rivelato inoltre che è un: "grande velista" e in gioventù ha partecipato ad oltre 470 gare. Ha otto anni di esperienza nella guida di yacht di lusso, e lavora nel settore da tre decenni. Prima di essere assunto alle dipendenze di Mike Lynch, aveva prestato servizio, sempre come comandante, per un miliardario turco. Nel corso della sua carriera, inoltre, Cutfield avrebbe lavorato anche nel settore delle costruzioni navali.
Si è sposato lo scorso anno a Palma di Maiorca e la moglie, subito dopo l'incidente, è volata in Italia e si trova ora in ospedale con lui. Gli inquirenti stanno cercando ora di comprendere dalle sue parole come sia affondato uno degli yacht più tecnologici esistenti e perché barche molto più leggere e datate nonostante la tempesta siano rimaste intatte.
L'incidente
La lussuosissima barca da oltre 30 milioni di sterline, era ancorata a poche centinaia di metri a largo di Porticello in una situazione di mare tranquillo, quando è stata improvvisamente colpita da una violenta tromba marina, poco prima delle 5 di mattina di lunedì. Le prima parole raccontate da capitano nel suo letto d'ospedale sono state: "Non ce l'aspettavamo".
Le possibili cause
Le autorità attraverso le parole del capitano stanno cercando di ricostruire il perché dell'affondamento della nave in così pochi minuti. Una delle ipotesi è che i portelli siano stati lasciati aperti dall'equipaggio facendo imbarcare velocemente acqua.
Anche l'esperto di vela Sam Jefferson, direttore della rivista Sailing Today, ha affermato di ritenere che i portelli e le porte lasciate aperte potrebbero aver contribuito al rapido affondamento. "Immagino che lo fossero perché faceva caldo, quindi lo yacht ha imbarcato velocemente acqua e sia affondato",ha spiegato.
Del suo stesso parere anche Andrea Ratti,
professore di progettazione nautica al Politecnico di Milano, che ha affermato che una barca di quelle dimensioni sarebbe affondata in maniera così veloce, solo dopo aver imbarcato un'enorme quantità di acqua.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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