- Il Pd dice no alle riforme della Meloni il giorno prima di vedersi. No all'elezione diretta del presidente del Consiglio, e non si capisce bene perché. E poi no all’elezione diretta del Presidente della Repubblica, e anche qui non si capisce bene perché. Potrebbe esserci un’apertura al Cancellierato se unito alla sfiducia costruttiva, l’importante insomma è che i cittadini non eleggano direttamente chi li governa. Sapete perché? Primo: perché se il centrodestra chiede una cosa, il centrosinistra deve pensare il contrario. Secondo: perché nel Paese dove i governi li fai e li disfi in Parlamento, senza passare dalle elezioni, chi ci ha sempre guadagnato è stata la sinistra. È il loro amato giochino, perché dovrebbero farne a meno?
- “Da ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono determinato a collegare con fatti concreti una Regione come l'Umbria, rimasta isolata per troppo tempo”. Lo dice Matteo Salvini. Se lo fa davvero, vado in pellegrinaggio in ginocchio da Alberto da Giussano.
- Quanto successo in Egitto a Giulio Regeni è ovviamente orripilante. Però come al solito il Pd sembra sposare le cause perse. Voglio dire: al comune cittadino medio, secondo Elly Schlein, interessa di più la “collaborazione del Cairo” sulle indagini sulla morte di Regeni oppure il gas che l’Egitto può fornirci per evitare il caro bollette? Non dico sia giusto, presento solo il dato di fatto. E faccio notare che intestardirsi su questioni minoritarie (Regeni, Lgbt, famiglie omogenitoriali ecc ecc) magari sarà lodevole, ma non so quanto premiante in termini elettorali.
- Preparatevi a leggere un giorno sì e l’altro pure intelligenti interviste a un costituzionalista diverso che difenderà la “Costituzione più bella del mondo” lanciando allarmi sulle derive autoritarie del presidenzialismo. Il tutto, ovviamente, dimenticandosi di specificare che sono sistemi operativi nelle maggiori democrazie del mondo. Varrebbe la pena cambiare la Carta solo per il gusto di de-santificarla.
- A quelli che “col presidenzialismo rischiamo il ritorno al Ventennio”, suggerisco di leggere l’intervista a Sabino Cassese. Non serve manco perderci troppo tempo, bastano due righe: “Guardiamo alla sostanza delle cose: abbiamo avuto 68 governi in 75 anni”. Serve davvero di più per capire che qualcosa in questo sistema non funziona, soprattutto oggi che il mondo corre alla velocità della luce?
- Occhio a quello che dice Simona Malpezzi, ex capogruppo al Senato prima che Elly Schlein la defenestrasse. Sull’addio di Cottarelli si dice “dispiaciuta” e fa notare alla leader che tutte queste fuoriuscite “indicano però un malessere e uno spaesamento che non può essere minimizzato e tantomeno trascurato”. Tradotto: cara Elly dacci un segnale, tratta con chi la pensa diversamente, o crolla tutto.
- Va bene essere nazionalpopolari, però forse al Senato meglio un po’ di musica classica che un concerto con Moranti che intona “fatti mandare dalla mamma”. De gustibus, però forse ha un po' ragione Sgarbi...
- Lirio Abbate scrive questo pezzo: “La forza di Impastato: il martire irriverente che dileggiava i boss ora è l’idolo dei giovani”. Sarei proprio curioso di fare un sondaggio tra i giovani, che di media non sanno manco quale sia il ruolo di Mattarella in questa Repubblica, per capire se conoscono davvero Peppino Impastato. Ho qualche dubbio, ma magari sbaglio…
- Fermi tutti, Repubblica sulla guerra inizia a riposizionarsi per coccolare il pacifismo di Elly Schlein dopo aver appoggiato il super atlantismo di Mario Draghi e soprattutto dopo aver disegnato Salvini come la quinta colonna del putinismo in Italia (vergogna ne abbiamo?). Oggi Ezio Mauro nel suo commento critica Giorgia Meloni perché il suo atlantismo “nella ferma condanna della guerra russa si riduce alla Nato, bypassando i valori civili e ideali dell’Occidente”. Che vuol dire? Nulla, anche perché non si capisce una mazza. Ma è un segnale per dire: la nuova stagione della sinistra chiede un po’ di pacifismo in salsa Santoro in più e il giornale di riferimento si sta adeguando.
- Secondo la Corte Costituzionale, è illegittimo rifiutare automaticamente il permesso di soggiorno a chi commette alcuni reati “minori” come spaccio di droga o vendere merce contraffatta. Bisogna valutare “caso per caso”. Nemmeno essere criminali in Italia è abbastanza per essere rispediti indietro. E poi vi chiedete perché qui ne vengono così tanti.
- Secondo gli animalisti della Leal, l'orsa Jj4 non sarebbe la responsabile della morte di Andrea Papi. Ad ammazzare il giovane trentino sarebbe stato un esemplare maschio, non una femmina. Bene.
Fosse vero, cosa prova questo? Che dobbiamo dare la caccia a un altro orso e abbattere lui, il quale evidentemente sarebbe pericoloso. Il risultato comunque non cambia: un orso ha ucciso un uomo e quell'orso va abbattuto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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