Landini si vada a nascondere, l’errore di Elena e Sinner: quindi, oggi…

Quindi, oggi...: l'omicidio di Giulia, il sondaggio sui sindacati e la riforma costituzionale

Landini si vada a nascondere, l’errore di Elena e Sinner: quindi, oggi…
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- In Italia non abbiamo ancora capito che più idolatriamo uno sportivo e meno vincerà. Sono sinceramente solidale con Sinner, le cui lodi sono state cantate troppo presto per queste ATP FINALS tanto da portargli un tantino sfiga. Ha fatto un ottimo torneo, ha battuto Djokovic, ma non è bastato. Nole ha dimostrato che può perdere una volta, non due di fila, e ha scelto la partita giusta per tornare il numero uno di sempre. Per il momento non c’è ancora storia. Un giorno, chissà.

- Vi spiego questa meraviglia dei progressisti. Fino a ieri, il Garante degli scioperi è stato disegnato dai media come un organo politicizzato solo perché nella sua attuale composizione è stato nominato dal centrodestra. Oggi invece Silvana Sciarra, ex presidente della Corte Costituzionale, nominata dal centrosinistra, afferma che nel suo caso non vi è ovviamente connotazione politica. Eccerto. Poi però due righe sotto ci spiega che la riforma costituzionale non va bene perché rischia di “indebolire il ruolo del presidente della Repubblica”. Non ho ben capito: ma chi lo dice che togliendo a Mattarella il potere di conferire l’incarico di premier a chi gli pare l'Italia rischierebbe di disintegrarsi? C’è per caso un precedente? O lo ha deciso la "non politicizzata" Sciarra?

- Il punto è che Silvana Sciarra, così come tutta la schiera di oppositori alla riforma costituzionale, ritiene che la Carta sia intoccabile. O meglio: che sia intoccabile dal centrodestra. L’ex presidente della Consulta arriva ad affermare che le riforme costituzionali potrebbero essere incostituzionali se non sono compatibili "con la prima parte della Carta e il suo articolo 1, che sancisce l’esercizio della sovranità popolare ‘nelle forme e nei limiti della Costituzione’”. Tradotto dal giuridichese, significa che per sua signoria non deve essere il popolo (attraverso il Parlamento o il referendum) a decidere se e come modificare la Carta, ma è la Carta stessa a porre i limiti di modifica. In sintesi: è sacra e non si tocca. Ovviamente tutto questo all’articolo 138 non c’è scritto, anzi: l’unico limite posto dal successivo art. 139 impone che la sola “forma repubblicana” non possa essere oggetto di revisione costituzionale. Tutto il resto nisba.

- Catturato Filippo Turetta, probabile omicida di Giulia Cecchettin. Una notizia è una notizia e me ne rendo conto. Però aprire i siti dei giornali con lo sfogo della sorella di una ragazza ammazzata barbaramente non so se rende grande onore alla categoria. Mi spiego. Elena Cecchettin sarà distrutta dal dolore, sarà investita da emozioni tremende ed è comprensibile sia infuriata con chi usa il condizionale riferito al presunto omicida. Ma se lei attacca Matteo Salvini e i giornali ci marciano sopra, benché nessuno possa biasimare il suo dolore e la sua rabbia, qualcuno dovrà pur spiegarle che sbaglia. Lo "Stato patriarcale" infatti con la morte di Giulia non c’entra un fico secco. Non solo perché i dati confermano che l’Italia non è in cima alla lista per questi particolari omicidi, ma anche perché ogni cronaca è una storia a sé. E non c’è nulla, o quasi, che lo “Stato patriarcale” avrebbe potuto fare per evitare che Filippo colpisse con tutte quelle coltellate la povera Giulia. Magari la colpa sarà dell’educazione impartita dalla famiglia, magari dei film che guardava, dei libri letti o chissà cos’altro. Ma lo Stato che c’azzecca?

- Un sondaggio farà venire l’orticaria a Landini: il 78,8% dei lavoratori non si sente

rappresentato dai sindacati; e il 64,4% ritiene che gli scioperi non portino risultati utili per il mondo del lavoro e la tutela dei lavoratori. Non serve molto altro da aggiungere. Fossi in Maurizio, mi andrei a nascondere.

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