La nuova Lara Croft "woke" è un flop: il design "progressista" che non piace ai fan

La versione dell'eroina proposta nella serie tv ha un aspetto decisamente mascolino, figlio della cultura woke, che ha generato l'ira dei fan

La nuova Lara Croft "woke" è un flop: il design "progressista" che non piace ai fan
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Il mondo delle serie tv e dei film tratti dai videogiochi soffre di una brutta maledizione: la costante voglia degli showrunner di cambiare il materiale originale. A volte fanno centro, e anche molto bene. Basti vedere Arcane, trasposizione per il piccolo schermo di una parte dell’universo del celeberrimo League of Legends, dove quel poco di storia che si aveva dei personaggi coinvolti nelle vicende è stato rielaborato e modificato, dando al tutto tinte molto oscure. Nella maggior parte dei casi, però, il risultato è lo scatenarsi dell’ira dei fan, soprattutto quelli di più lunga data. L’ultimo esempio, in ordine di tempo, è quello della serie animata Tomb Raider: The Legend of Lara Croft.

L’archeologa inglese creata da Toby Grant, la cui prima apparizione risale al 1996 nel gioco Tomb Rider, è senza dubbio uno dei protagonisti più famosi nello sconfinato e crescente panorama dei videogiochi. In origine, la caratteristica più evidente del suo design era il seno decisamente sproporzionato stretto nell’iconico top azzurro. Un aspetto figlio dei suoi tempi, “corretto” nel reboot più recente, la trilogia Survivor, in cui il fisico dell’eroina è stato reso più realistico. Un dettaglio, questo, rispettato anche nel film del 2018, in cui la protagonista è stata interpretata da Alicia Vikander.

Per gli ideatori della serie animata, però, questo non era abbastanza. Ed ecco, quindi, una Lara con braccia e cosce muscolose, spalle larghe, mascella squadrata e un seno che, come scritto su The Guardian, “è stato sgonfiato fino a raggiungere una dimensione che rientra nei limiti della ragione”, ma che in certe inquadrature sembra più un paio di pettorali. Insomma, per la signorina Croft è stato scelto un design decisamente mascolino, e in molti non l’hanno presa bene.

Uno dei commenti più diffusi riguardo l’aspetto di questa versione dell’archeologa/avventuriera è “woke crap”, ovvero “merda woke”. Altri hanno parlato di “mento DEI”, facendo riferimento alla politica progressista diversity, equity and inclusion, o di “Larry Croft” e c’è chi ha anche definito “sessista” il fatto che ad un personaggio femminile siano state date caratteristiche fisiche così simili a quelle dell’altro sesso. Ora, è innegabile che per riuscire a superare tutte le sfide che Lara si trova ad affrontare in qualunque sua avventura serva un corpo quantomeno tonico. Scalare montagne, attraversare terreni impervi, sopravvivere in ambienti ostili e combattere contro orde di mercenari richiede un certo fisico. Ma ci chiediamo se fosse davvero necessario arrivare fino a questo punto, rendendo il personaggio quasi irriconoscibile. Ricordiamo anche che, nell'immaginario di molti, il personaggio è ancora affiancato ad Angelina Jolie, che ha interpretato l'intrepida archeologa nella pellicola del 2001. Tutto tranne che un figura mascolina, ma oggi sembra imprescindibile il dover strizzare l'occhio alla retorica femminista e inclusiva che, come dimostrato tante altre volte, risulta ormai invisa ad ampie fette di pubblico.

In tutto questo, la serie ha ottenuto anche voti mediocri. Secondo The Gamer, questo non sarebbe dovuto all’aspetto fisico di Lara, ma ad altre problematiche legate al contenuto e alla scrittura della serie.

Dopotutto, è sempre una minoranza molto vocale che critica decisioni di design progressiste, giusto? Forse sì, ma ci si dimentica sempre della maggioranza silenziosa che, da dietro le quinte, fa sentire e pesare il suo giudizio pur senza riempire di post iracondi le pagine Internet.

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