La figura di Volodymyr Zelensky, il ruolo di Vladimir Putin, le responsabilità di Kiev e l'invio di armi sono stati tra i principali argomenti trattati da un servizio reso pubblico nel corso dell'ultima puntata di Non è l'arena, programma in onda la domenica sera su La7. La trasmissione condotta da Massimo Giletti ha svelato alcuni audio esclusivi di Matteo Messina Denaro, che avrebbe preso una posizione ben precisa nell'ambito della guerra in corso tra Ucraina e Russia.
Messina Denaro contro Zelensky
La narrazione del boss sarebbe partita da una serie di ricordi personali appartenenti al passato, facendo così una riflessione che lo avrebbe portato a pronunciare parole durissime nei confronti del presidente ucraino. In seguito al disastro di Chernobyl dell'86 sua madre ebbe l'idea di ospitare due ragazzine ucraine: "Sono state circa due anni, se ne sono andate una volta. Poi quando non tornarono più se ne andarono e non si sentirono più. Quella gente è così, e dico gente in maniera offensiva ora".
Messina Denaro avrebbe precisato che dal suo punto di vista la pronuncia corretta è "ucraìne" e non "ucràine", spiegando il relativo motivo e la posizione nel merito: "Sono filorusso. Ma non perché io sono sovietico o pro Putin, non è così. Al primo posto metto sempre l'essere umano e le guerre sono comunque uno schifo. Però rifletti bene su chi ha torto o ha ragione. Io sono pro civiltà, anti-guerra. Ma che gli ucraini hanno ragione...non ne hanno, hanno torto".
In particolar modo il boss avrebbe messo nel mirino Volodymyr Zelensky, verso cui avrebbe riservato considerazioni al veleno per poi accusarlo di voler allargare il conflitto militare coinvolgendo direttamente anche altri Paesi: "Questo mascalzone di pseudo presidente, uno zero che sta facendo morire un sacco di persone civili suoi concittadini per fare il megalomane perché lui vorrebbe una guerra mondiale. Mah".
Il monito all'Occidente
Il messaggio audio mandato in onda da Non è l'arena tratta poi anche la questione relativa all'invio di armi a Kiev al fine di sostenere la difesa dall'invasione russa. Nello specifico Messina Denaro avrebbe invitato gli Stati occidentali a schierarsi contro Zelensky piuttosto che continuare a fornire aiuti militari: "Perché non dicono a questo buffone di presidente di dimettersi?".
Il boss si sarebbe inoltre scagliato contro il ruolo ricoperto dai mass media, indicando appunto i giornali e la televisione come responsabili di una narrazione che a suo giudizio sarebbe distorta: "Ci vogliono far capire che quelli hanno torto. Non hanno torto: non è Putin che vuole mettere i missili in America, è il contrario. Sono gli americani che vogliono mettere i missili a Putin e quello giustamente non glielo permette".
Messina Denaro avrebbe sostenuto che se il presidente della Federazione Russa non fosse una potenza nucleare "già l'America l'avrebbe bombardato".
Dal suo canto le radici del discorso sarebbero nate nel 2014 - anno in cui "hanno fomentato un colpo di Stato ed è salito questo buffone" - e da quel periodo "uccidono persone nel Donbass". A tal proposito avrebbe infine denunciato la morte di "migliaia e migliaia" di russi, tornando ad accusare la tv e i quotidiani di non aver dedicato la giusta importanza al fatto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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