La truffa dell'ispettore antifrode, ecco come funziona e a cosa stare attenti

Questo genere di raggiro è molto insidioso e sta colpendo in tutta Italia. Il caso di un 75enne in Sardegna

La truffa dell'ispettore antifrode, ecco come funziona e a cosa stare attenti
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Fingersi agenti delle forze dell'ordine è una delle tecniche più utilizzate dai criminali per tentare di truffare le potenziali vittime. Purtroppo è un metodo consolidato e casi di questo tipo si susseguono, verificandosi in varie zone d'Italia. La trappola è ben archiettata, tanto che in molti, specialmente soggetti anziani, finiscono per cadere nell'inganno, perdendo ingenti somme di denaro.

Tutto parte da una telefonata, durante la quale il malvivente si finge un carabiniere, un ispettore di polizia o un membro della sezione antifrode. Ottenuta la fiducia della vittima, passa a generare allarme, suscitando tensione e senso del pericolo. Un'altra caratteristica di questa truffa è la rapidità. Il falso ispettore istruisce la persona presa di mira, esortandola a fare in fretta per non perdere i risparmi. In totale balia del criminale, la vittima spesso non riesce neppure a riflettere, ed esegue tutti i passaggi che le vengono indicati. In questo modo, consegna inconsapevolmente tutti i propri risparmi.

Uno degli ultimi casi si è verificato nella provincia di Nuoro. Un 75enne è stato contattato da un presunto ispettore antifrode del Comando Provinciale Carabinieri di Sassari che lo informava di una truffa in atto ai suoi danni. Secondo la ricostruzione del malvivente, era in corso un'indagine segreta a carico di alcuni dirigenti delle filiali di una banca sarda che stavano portando via il denaro dei correntisti tramite illeciti prelievi dai conti correnti. Sentendosi riferire una notizia del genere, il 75enne è andato nel panico.

Il pover'uomo non ha avuto la possibilità di riflettere sull'informazione ricevuta, perché il malvivente diceva di agire con urgenza per tentare di recuperare i risparmi. A tal proposito è doveroso segnalare che il modus operandi di questi criminali prevede, oltre a generare all'allarme, anche l'isolamento della vittima. La vittima non deve parlare con altre persone - amici, o membri della famiglia - altrimenti ci sarebbe il rischio che qualcuno, compreso l'inganno, possa indurla a ragionare. Spesso i malviventi ricorrono all'espediente dell'indagine segreta, che non deve essere rivelata a nessuno per questioni di sicurezza.

Il 75enne, purtroppo, ha creduto al truffatore, e avrebbe consegnato 49.800 euro via bonifico. Come è riuscito il malvivente a convincerlo? Facendogli credere di mettere in salvo il proprio denaro spostandolo su un altro conto corrente sicuro. In questo modo il 75enne di Tertenia (Nuoro) ha perso tutto. Soltanto dopo ha compreso di essere stato raggirato.

La denuncia presentata ai carabinieri di Lanusei ha fatto partire le indagini, che si sono concluse con la denuncia a piede libero di un 33enne

originario di Brindisi. Gli uomini dell'Arma sono riusciti ad arrivare a lui tramite i tabulati telefonici. In casa del giovane è stata trovata la carta associata al conto corrente su cui era stato trasferito il denaro del 75enne.

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