- Infantino si fa un selfie vicino alla bara di Pelé, non “con” la bara di Pelé. Di difetti il capo della Fifa ne ha tanti, ma criticarlo per questo mi sembra esagerato.
- Sulla querelle Crisanti-Zaia, io direi intanto una cosa: che lo scienziato, alla fine, s’è candidato col Pd. Quindi forse faceva bene il governatore a vederci un avversario politico, da contrastare (con mezzi leciti).
- A volte basta fermarsi al titolo, ma più per pietà che per poca voglia di approfondire. La Stampa intervista Gaetano Azzariti, costituzionalista de La Sapienza, siamo messi bene, il cui titolo è il seguente: “Evitiamo giochi da apprendisti stregoni. Col presidenzialismo si rischia l’autocrazia”. Sottotitolo: “Il sistema funziona solo con grandi contrappesi di potere. Ispirarsi al modello francese? Inseguendo Parigi potremmo ritrovarci a Mosca”. Capito? Cioè un sistema presidenziale, in cui i cittadini scelgono il presidente, usato in mezzo mondo democratico a parte il nostro, sarebbe a rischio autocrazia. Qui il punto è che non parliamo di tesi scientifiche, ma di paura: con l'elezione diretta del premier il Pd, che ha nominato ministri negli ultimi 10 anni senza mai aver vinto manco l’ambo a tombola, non avrebbe mai governato. Per questo temono il presidenzialismo.
- Quindi 65mila fedeli ieri, altrettanti oggi. E fortuna che Ratzinger non doveva essere simpatico.
- Ho iniziato a leggere la biografia “ufficiale” e completa di Benedetto XVI ad opera di Peter Seewald. Un’opera mastodontica di oltre mille pagine (ne salterò qualcuna, tipo i tempi della giovinezza), ma sin qui illuminante. La consiglio.
- "Il Mondiale? Ho visto poco, un ammasso di buoni giocatori, in squadre che erano poco squadre. Dal punto di vista calcistico lascia poco, se non una grande pubblicità per il Qatar”. Come si dice: se la volpe non arriva all’uva, dice che è acerba. Dai Maurizio Sarri: 100 volte meglio “l’ammasso di buoni calciatori” che corrono un po’ rispetto ai passaggetti laterali e alla noia totale del calcio italiano. No?
- Inchiesta di Report sui tamponi rapidi: Crisanti dice che "hanno contribuito" alla strage nelle Rsa, ma nel servizio Cartabellotta (Gimbe) afferma che non è possibile stabilire la correlazione. Però ci hanno costruito sopra una puntata.
- Questa polemica sui test antigenici rapidi io non la capisco. Però ve la riassumo: a ottobre del 2020, quando i vaccini erano una chimera, Speranza aveva già scritto il suo libro e il contagio riprendeva, il Veneto decide di usare i tamponi rapidi per fare screening di massa. Per il medico trevigiano Roberto Rigoli funzionavano, per Crisanti invece hanno un 30% di errore. Cioè beccano “solo 7 positivi su 10”. Crisanti ne fa un caso, sostiene che la Regione ha dato ragione a un “non studio” rispetto alla sua ricerca. E adesso siamo al patatrac, con Report che sostiene (ma non può dimostrarlo) che per colpa di quei tamponi ci sia stato un aumento della mortalità in Veneto. Bene. Piccola precisazione: che i test antigenici rapidi non ci prendessero al 100% era noto a tutti, senza bisogno di fare grosse ricerche scientifiche. Lo sosteneva una circolare dell’Iss di settembre del 2020 e lo ribadiva la nota tecnica ad interim del ministero della Salute e dell’Inail, secondo cui “i dati disponibili dei vari test per questi parametri sono quelli dichiarati dal produttore: 70-86% per la sensibilità e 95-97% per la specificità”. Insomma: la miglior sintesi di tutta questa vicenda, la fa il povero Rigoli al telefono (intercettato): “Se beccava otto volte su dieci… è molto meglio di zero su zero”. Inutile girarci intorno.
- I magistrati belgi non hanno ancora ufficialmente chiesto la revoca dell'immunità per Cozzolino e Marc Tarabella, i due accusati del Qatargate. Lo sappiamo solo perché "fonti" lo hanno confermato ai giornali. Eppure Roberta Metsola già di dice pronta a garantire che non ci sia impunità e a dire che "i responsabili ci troveranno dalla parte della legge". Non c'è niente da fare, il garantismo non entra nella zucca di nessuno. Ad oggi ci sono indagati, tenuti in carcere senza un vero motivo, innocenti fino a prova contraria. Non "responsabili". E al momento non c'è neppure un reato, ma solo una ipotesi. Ha idea Metsola di quante indagini si concludono con le formule "assolto perché il fatto non costituisce reato" o "per non aver commesso il fatto?".
- È anche scandaloso che il Parlamento europeo abbia di fatto già deciso di far decadere l'immunità. Non hanno neppure letto ancora le carte ufficiali, solo le veline sui giornali, e già si sono fatti una idea? Siamo messi male. A questo punto, tanto vale eliminarla del tutto e lasciare campo libero alla magistratura.
- Da quello che scrive il Corriere, l'intercettazione di Zaia su Crisanti viene realizzata durante un colloquio telefonico tra il governatore e il direttore di Azienda Zero. Il cellulare intercettato non è quello di Zaia, non indagato, ma quello dell'interlocutore, pure lui non indagato. Allora scusate: mi spiegate come mai l'intercettazione tra due persone non indagate è uscita sui giornali? Se c'è uno scandalo è solo questo. E la procura (e Report) dovrebbero risponderne.
- Dovreste leggere e rileggere la cronaca pubblicata da Repubblica sui fedeli andati in San Pietro a rendere omaggio a Ratzinger. Due ragazzi lo considerano una "figura lontana, un conservatore" e dicono: "Per noi l'esempio è Francesco, la sua scelta di povertà, di pacifismo, l'unica voce che si oppone alle guerre". Capite il problema? A due giovanissimi, avvezzi ad andare in chiesa, le prime tre cose che gli vengono in mente su Bergoglio sono la "scelta di povertà", il "pacifismo" e le frasi "contro la guerra". Non la testimonianza di fede, il culto di Cristo, le lezioni sull'Eucarestia. Non è strano, e forse anche il nocciolo del problema, che di un Papa regnante sia descritto più come un leader di partito che come un pontefice?
- Ultima meraviglia.
Scrive il Corriere che gli investigatori hanno piazzato una microspia nel'auto della manager della Abbott (che produce i tamponi) e in quella di Rigoli. L'ipotesi è che lui abbia spinto a comprare quei tamponi per chissà quale motivo. Risultato: "Non emerge nulla di losco". Ma guarda caso Report non lo dice.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.