La scintilla perduta

Gentile Valeria, una volta a un funerale ho incontrato una bellissima signora. Un colpo di fulmine. Abbiamo avuto una storia, durata anni, che si è arenata quando io non ho mollato mia moglie - come da copione - e lei si è giustamente stancata d’attendere. Gliela faccio breve. Ho smesso di tradire, perché non ho più avuto la scintilla. Però mi sono separato lo stesso. Che mi consiglia? Torno a frequentare i funerali?

Caro lettore, omette di dirmi a chi è rimasto fedele da quando “non ha più avuto la scintilla”. Mentre forse la risposta sta proprio tutta lì. “L’altra” è spesso meno irrilevante di quanto siamo portati a credere mentre ci concentriamo su noi stessi, mentre ci ostiniamo a definire i nostri tratti e a sezionare le nostre irrequietezze. “Irrilevanti”, evidentemente, sono state sua moglie (almeno da un certo punto della sua vita in poi) e di certo la bellissima signora “funebre”. Invece forse la donna che le sta accanto oggi, più che fargliela perdere, le ha fatto trovare esattamente la scintilla della quale aveva bisogno.

Non sono poi tante le probabilità di innamorarsi a un funerale. E mi sembra che lei non ci sia riuscito neppure quella volta. Quindi torni a frequentarli. Ma per piangere la salma. E si arrenda alla vitalità della sua relazione.