Se lo sciopero è sempre puntuale

Tre giorni di disagio

Se lo sciopero è sempre puntuale
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Tanto per portarsi avanti sull'immancabile «autunno caldo», i sindacati chiudono l'ombrellone e aprono il fronte degli scioperi. Tra sabato e lunedì si fermerà ogni genere di mezzo di trasporto: gli aerei di Ita Airways e Wizzair, i treni, gli autobus pubblici l'avvio semiclandestino alle due di notte, gli orari che si incastrano quasi a costituire un blocco unico insuperabile, le motivazioni della protesta scritte con il ciclostile. Dai «turni massacranti» al rinnovo contrattuale, a seconda delle situazioni denunciate.

Il senso di tutto ciò è chiarissimo: per tre giorni non si viaggerà. Se non volete rimanere a piedi, restate con il naso incollato ai tabelloni o ai siti web di aziende e compagnie per trovare un passaggio di fortuna (pagando ovviamente).

La scarsa puntualità dei mezzi di trasporto di questa estate fa il paio con la solerzia delle sigle sindacali nel riprendere la lotta per fare male alla controparte (è la logica delle relazioni industriali purtroppo), ma soprattutto al cittadino.

All'inizio di settembre riprendono in pieno le attività produttive e commerciali, mentre l'Italia, una delle mete turistiche più ambite al mondo, pullula di turisti che attraversano la Penisola utilizzando qualsiasi veicolo pubblico.

Ormai lo «sciopero» prescinde da calendari, stagioni e opportunità.

Si fa e basta, meglio (per gli scioperanti) se l'effetto annuncio basta a moltiplicare i disagi e l'incertezza. Non è una questione di democrazia o di libertà di espressione. Spiace che i diritti di qualcuno diventino prevalenti rispetto a quelli di milioni di persone.

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