Basta compiere abusi fingendo di agire in nome di Dio. La Chiesa continua nella sua lotta contro la pedofilia e gli abusi sui deboli con l’introduzione di un nuovo delitto, quello di «abuso spirituale», oggi genericamente definito «falso misticismo» che in qualche caso ha concorso come aggravante nei casi di abuso. Da oggi ciò che era un crimine contro la Fede diventa un reato contro la persona. L’«abuso spirituale» potrà punire più duramente chi approfitta di false visioni mistiche per compiere violenze. A deciderlo assieme al Papa è stato il capo del Dicastero per la Dottrina della Fede, il cardinal Victor Manuel Fernandez, con l’ok del responsabile del Dicastero per i Testi Legislativi Filippo Iannone, competente in materia.
È già partita la costituzione di un gruppo di lavoro tra i due Dicasteri per «presentare delle proposte concrete» su come fare chiarezza - una volta per tutte - sulle questioni collegate alla spiritualità, ai presunti fenomeni soprannaturali e gli abusi spirituali. Per delineare meglio la fattispecie di reato ci vorrà ancora ragionevolmente un po’ di tempo. «Il cosiddetto falso misticismo appare nel regolamento del Dicastero per la Dottrina della Fede collegato alla spiritualità e ai presunti fenomeni soprannaturali, oggi appartenenti alla Sezione Dottrinale».
Il problema nasce con gli abusi connessi «con disciplina della Fede, pseudo-misticismo, asserite apparizioni, visioni e messaggi attribuiti a un’origine soprannaturale».
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