Con le temperature elevate tipiche del periodo estivo non è inusuale, e non solamente nei luoghi di villeggiatura, imbattersi in turisti e turiste che girano per la città in costume da bagno: una pratica, questa, che ultimamente si sta diffondendo anche nei grandi centri abitati e che crea fastidio ai residenti. Alcuni comuni hanno iniziato a non tollerare più questo genere di atteggiamento e sono corsi ai ripari per disincentivarlo, introducendo delle sanzioni con l'obiettivo di ristabilire un minimo di pubblico decoro.
Ad aver fatto una scelta del genere, solo per citare una delle mete più ambite dai turisti di tutto il mondo che si recano in Italia, è stato ad esempio il sindaco di Sorrento, il quale ha spiegato che i suoi cittadini hanno raggiunto il limite del livello di sopportazione nei riguardi di questa pratica: la multa che può essere comminata ai turisti cafoni può andare da un minimo di 25 fino a un massimo di 500 euro.
Come detto, ciò si verifica anche in grandi città come Cagliari, dove è fatto divieto di rimanere in costume da bagno o a torso nudo al di fuori degli stabilimenti balneari o nelle zone specifiche nelle quali ciò è consentito.
La lista dei centri che hanno messo fuori legge questa pratica irrispettosa è sempre più lunga, e si estende ad esempio anche a Caorle, in Veneto, a Giulianova (Teramo) e a Praia a Mare in provincia di Cosenza: qui, dove i turisti continuano a essere numerosi anche dopo agosto, il divieto è esteso fino al 15 del mese di ottobre. Stessa situazione anche a Tropea, dove le sanzioni amministrative comminate ai trasgressori possono andare da un minimo di 125 a un massimo di 500 euro. A Favignana, il sindaco Francesco Forgione ha promesso battaglia ai turisti che gireranno a torso nudo o in costume da bagno per le vie del centro: dal 1° giugno fino al 30 settembre i trasgressori dovranno pagare una una sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra 25 e 150 euro.
Ad oggi la legge italiana non punisce penalmente questo genere di pratica, a differenza di quanto accadeva in passato, quando era considerato un atto lesivo al pubblico decoro. In linea teorica, quindi, a meno che come nei casi sopra citati non sia in vigore uno specifico divieto, si può girare nei luoghi di villeggiatura anche indossando un paio di boxer o un bikini senza correre il rischio di essere fermati dalle forze dell'ordine o di dover pagare una multa. Farlo in città o sui mezzi pubblici, nonostante il reato sia stato depenalizzato, può invece comportare il rischio di dover pagare una pesante ammenda che può andare da 5mila fino a 10mila euro.
Ma cosa accade nel momento in cui ci si mette al volante della propria
autovettura indossando un costume da bagno? Guidare un mezzo a quattro ruote, magari al rientro dalla spiaggia, non è di per sé vietato: non si tratta quindi, almeno per il momento, di una pratica perseguita dal Codice della strada.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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