È una cosa che già si sapeva, ma leggerne i risultati in uno studio fa abbastanza impressione. La ricerca a cui mi riferisco è stata condotta dalla Penn State University, e riguarda una delle ragioni più profonde del dilagare delle fake news, e non solo. Per questo studio, pubblicato su Nature Human Behavior, è stata utilizzata l’AI che ha monitorato 35 milioni di profili social e si è arrivato a questo risultato: il 75% degli utenti sui social condivide un testo leggendo solo il titolo, senza neppure cliccare sul link per leggere un articolo.
Figuriamoci poi di quelli che restano, se vanno a verificare la fonte (è una delle cose che ormai sarebbe prioritario insegnare a chi esce da qualsiasi scuola), e direi che sarà sempre peggio, visto che le fake news possono essere generate dalla stessa AI (o meglio da chi la utilizza con questo fine).
Aggiungerei, a questo dato sconfortante, la dilagante diffusione della cosiddetta sindrome di Dunning-Kruger, ossia degli incompetenti a cui basta leggere due o tre cose su un argomento per mettersi a polemizzare e commentare i più esperti in qualsiasi campo. Meno si sa, più si commenta, credendo di sapere. Tant’è che spesso si creano situazioni ridicole, in cui si citano studi anche ufficiali per comprovare una propria tesi (per esempio un no vax) che se letti affermano il contrario di quanto vorrebbe provare chi li cita.
Magari fraintesi e divulgati da fonti di seconda o terza mano, che prendono, che so, una riga di un dato dell’OMS per fargli dire quello che vogliono, stravolgendone il senso, ma chi va a leggersi la fonte se basta
un titolo? Tutto molto triste (e anche pericoloso per molti aspetti), non credo ci si possa fare molto, però se avete cliccato e siete arrivati fin qui bravi, non rientrate in quello sconfortante settantacinque per cento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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