Il totem ideologico delle Olimpiadi green

Declinare anche i Giochi in base all'impronta carbonica è solo l'ennesimo mattoncino ideologico scagliato contro l'interesse e il benessere dei cittadini. Ma dev'essere chiaro che non si tratta di un valore universalmente riconosciuto e accettato, come l'onestà o i diritti umani

Il totem ideologico delle Olimpiadi green
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Le Olimpiadi non devono essere green e questa boutade promuove un valore che sta distruggendo il benessere degli europei, per giunta senza alcun motivo serio e reale.

La scena: finale dei 100 metri maschili, la gara principe dei Giochi fin dall'antichità. Gli atleti partono. Dieci secondi dopo tagliano il traguardo, rallentano e si fermano. Tutti tranne uno, che continua a correre, così, fuori contesto. Cosa penseremmo? È impazzito, è dopato? Oppure vuole semplicemente occupare la scena, fare un'esibizione inutile? Intervistato, risponderà: «C'erano altre gare e altri atleti che stavano correndo, ho pensato che ognuno dovesse fare la sua parte e quindi per dare l'esempio ho continuato a correre». Fantastico, altro che doping! E la famiglia non si era mai accorta di un simile problema?

Ecco, questa metafora illustra la posizione dei verdi europei. L'Europa pesa ormai meno del 7% sulle emissioni globali di CO2 e ogni anno di

meno, dal 1980. Se anche tagliassimo le nostre emissioni della metà, il pianeta nemmeno si accorgerebbe di 1,3 Gtons di CO2 in meno. Lo noterebbero e molto, invece, i cittadini e le industrie europee. Anzi, già lo notano, visto che la produzione industriale è crollata su base annua dell'8% in Germania e del 4% in Francia.

Declinare anche i Giochi in base all'impronta carbonica è solo l'ennesimo mattoncino ideologico scagliato contro l'interesse e il benessere dei cittadini. Ma dev'essere chiaro che non si tratta di un valore universalmente riconosciuto e accettato, come l'onestà o i diritti umani. È una bandiera sventolata da movimenti occidentali, finanziati non si sa bene da chi, che non fondano le loro tesi su dati scientifici ma solo sul bisogno di espiazione che hanno i popoli più ricchi del mondo. Si badi, la mancanza di fondamento scientifico non riguarda il riscaldamento del pianeta, che è un fatto, bensì la possibilità che la società e l'economia più virtuose e meno inquinanti del pianeta possano davvero fare la differenza. Se c'è chi sostiene queste idee suicide, ci potrà ben essere chi le avversi, senza che l'oscurantismo imperante gli punti contro l'indice del peccato mortale da confessare al prete la domenica?

Il successo di un'olimpiade può essere misurato su varie cose, dalla partecipazione di pubblico ai record sportivi, dal ritorno economico alle strutture lasciate alla cittadinanza. Non sul green. Non scherziamo. Ragazze e ragazzi che corrono e saltano in pantaloncini e canottiera non possono in alcun modo costituire un danno ambientale. Sparare il green come unità di misurazione dei Giochi di Parigi è come volersi appuntare una medaglia di una disciplina inesistente.

Per averla il sindaco Anne Hidalgo non ha dotato gli alloggi degli atleti dell'aria condizionata, costringendo le federazioni nazionali a comprare dei condizionatori portatili in loco.

Sbandierare i Giochi come Olimpiade Green è solo una manovra per affermare una superiorità francese, in attesa di vedere se ce ne saranno altre e quali. Insomma, un omaggio alla grandeur, rien plus.

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