"Veicoli nel tunnel, non è sicuro". Il blitz ambientalista blocca il Monte Bianco

Gli attivisti contro il cambiamento climatico hanno provocato rallentamenti e code sul traforo del Monte Bianco. Sgomberati dalla polizia, ora rischiano una denuncia

"Veicoli nel tunnel, non è sicuro". Il blitz ambientalista blocca il Monte Bianco

"Blocchiamo la strada oggi per poter aprire un nuovo sentiero ai bambini di domani". Piuttosto strano questo "altruismo" green, fatto di proteste dai discutibilissimi effetti. Primo tra tutti: quello di rompere le scatole al prossimo. Stavolta, per manifestare contro il cambiamento climatico, gli ambientalisti hanno raggiunto pure il Monte Bianco, fermando il traffico del traforo e causando rallentamenti ai veicoli che lo percorrevano. Secondo quanto si apprende, stamani a partire dalle 12.30 alcuni attivisti hanno messo in atto la loro contestazione "No gas, no carbon" sia sul versante italiano sia su quello francese.

La protesta e l'intervento della polizia

In particolare, a protestare sul nostro territorio sono stati alcuni militanti del gruppo "Ultima generazione", in coordinamento con gli omologhi d'oltralpe di "Dernière Rénovation", intervenuti in Francia. Sul piazzale italiano una decina di persone hanno rallentato la circolazione per circa un'ora, esponendo uno striscione giallo. Sul posto è intervenuta la polizia. Per spezzare le catene e i lucchetti con cui si erano legati tra loro i militanti sono stati chiamati i vigili del fuoco. "Qui dobbiamo sgomberare, all'interno del tunnel del Monte Bianco non possono assolutamente rimanere persone per motivi di sicurezza. C'è un'immediata urgenza di sicurezza... Immaginiamo siate consapevoli della gravità di quello che può succedere all'interno del tunnel", avevano spiegato le autorità ai manifestanti. Gli attivisti sono quindi stati portati via di peso dagli agenti e condotti negli uffici della polizia di frontiera. Ora rischiano una denuncia per manifestazione non preavvisata, resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.

L'azione "coordinata" degli ambientalisti

Sui social, gli stessi attivisti italiani hanno documentato la loro "azione coordinata". Su Instagram è stata raccolta anche la testimonianza di un attivista, tale Luca. "Vogliamo un governo che rispetti il loro diritto alla vita, non vogliamo essere l'ultima generazione a vivere una vita serena. Sappiamo che negli ultimi 40 anni tutti gli sforzi della comunità scientifica per ottenere delle azioni al cambiamento climatico siano stati ignorati. E crediamo che queste azioni oggi siano il campanello di allarme di un mondo che va a fuoco", ha affermato il manifestante.

Durante la manifestazione non violenta la circolazione era avanzata a singhiozzo, con code e rallentamenti. Sul posto erano intervenuti anche Digos, scientifica e volanti della questura di Aosta, con la polizia stradale impegnata a regolare il traffico. Secondo quanto comunicato dal gestore della galleria, la viabilità al traforo del Monte Bianco è ripresa regolarmente alle 13.55 e i veicoli che erano presenti nel traforo al momento della protesta hanno così potuto proseguire la loro marcia all'esterno.

Sul versante francese il blocco degli attivisti di "Dernière Rénovation" era stato invece rimosso dalla gendarmeria transalpina. Su quel fronte - si apprende dai social - gli attivisti erano una ventina.

Nelle scorse ore i manifestanti di "Ultima generazione" avevano protestato anche a bassa quota, imbrattando la facciata del teatro alla Scala a poche ore dall'attesissima Prima.

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