Audrey Hepburn, romana per caso ma con passione ed eleganza

La città eterna celebra il mito di una diva il cui fascino brilla ancor oggi intatto. La Festa internazionale del film si chiuderà con la proiezione di «Colazione da Tiffany» restaurato, mentre all'Ara Pacis una mostra ripercorre la carriera e la vita privata dell'attrice inglese, cittadina romana per oltre vent'anni

Mezzo secolo in compagnia di Holly Golightly. L'incantevole ragazza, cui Adrey Hepburn ha prestato il volto e la voce, è entrata senza la minima resistenza nel nostro immaginario. Complice la penna raffinata di Truman Capote e lo sguardo elegante di Blake Edwards, «Colazione da Tiffany» è uno di quei film che non si scordano mai. Ed è naturale che la Festa internazionale del film di Roma, tutta improntata a celebrare la donna, non si sia fatta sfuggire l'occasione del cinquantenario della celeberrima pellicola. La vetrina cinematografica si chiuderà proprio con la proiezione del film con Audrey Hepburn e George Peppard, contando su una copia appena restaurata, visto che il film è appena uscito nel mercato dei dvd anche in versione blu-ray. Quello con Holly Golightly (indimenticabile mentre canta «Moon river», la canzone che valse un Oscar al suo compositore: Henry Mancini), è soltanto l'ultimo incontro ravvicinato che è possibile fare in questi giorni a Roma. Ieri si è aperta, infatti, negli spazi dell'Ara Pacis la mostra «Audrey a Roma. Esterno giorno», promossa dall'Assessorato alle Politiche Culturali di Roma insieme con l'Audrey Hepburn Children's Fund e Unicef/Amici di Audrey e con Zètema Progetto Cultura. La mostra, che chiuderà il 4 dicembre, è curata dal secondo genito della Hepburn, Luca Dotti, insieme con Ludovica Damiani, Sciascia Gambaccini, Guido Torlonia e la consulenza di Sava Bisazza Terracini. Un video esclusivo e una selezione di scatti inediti - provenienti dagli archivi di Reporters Associati, Photomasi, Istituto Luce e Kobal Collection - sveleranno alcuni momenti della vita quotidiana della celebre attrice inglese a Roma. Le immagini saranno accompagnate da alcuni abiti e accessori indossati da Audrey nella vita di tutti i giorni. In mostra anche le immagini dall'archivio Unicef che documentano i viaggi di Audrey Hepburn tra i bambini più disagiati.

La Hepburn è stata testimonial Unicef negli ultimi cinque anni della sua vita, viaggiando nei paesi più poveri della terra: in Etiopia (marzo 1988), Sud Sudan (aprile 1989), Bangladesh (ottobre 1989), America Latina (ottobre 1989), Vietnam (ottobre 1990), Somalia (settembre 1992). E questa mostra continua la sua opera: l'integrazione nel prezzo del biglietto sarà interamente devoluta al progetto di lotta alla malnutrizione infantile in Ciad.

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