I punti chiave
Il Consiglio dell’Unione europea Competitività, riunitosi a Bruxelles, ha dato il via libera alla proposta elaborata dalla Spagna, presidente di turno, sul tema delle “Euro 7”. Il nuovo Regolamento si occupa dell’omologazione dei veicoli e dei loro motori, oltre che dei sistemi, delle componenti e delle specifiche tecniche relative a tali vetture, anche se il focus principale mira alle emissioni e alla durata delle batterie. La normativa, che per la prima volta riguarda auto, furgoni e veicoli pesanti in un unico atto giuridico, tende a fissare norme più adeguate per le emissioni dei veicoli e a ridurre maggiormente la diffusione di masse inquinanti nell'atmosfera derivanti dal trasporto su gomma. Il Consiglio Ue sottolinea che nel nuovo testo sia stato raggiunto "un equilibrio tra prescrizioni rigorose in materia di emissioni dei veicoli e investimenti supplementari per l'industria, in un momento in cui i costruttori europei di autovetture sono in una fase di trasformazione".
La nota del Mit
"Successo dell’Italia in Europa, dove il regolamento Euro 7 ha recepito le proposte concrete del nostro Paese e che conciliano tutela dell’ambiente e salvaguardia delle produzioni europee senza regali a Paesi leader dell’elettrico come la Cina. Il provvedimento è significativo perché mette in minoranza le posizioni ideologiche della sinistra europea, e può essere un passo importante in vista della futura maggioranza. Il successo sul tema automotive si somma a un altro dossier significativo, quello relativo al Brennero con la netta presa di posizione della Commissaria Valean sulla procedura di infrazione contro l’Austria per i divieti unilaterali. È l’ennesima conferma della ragionevolezza e della solidità delle richieste italiane, ribadite da Matteo Salvini anche nel Consiglio Informale dei Ministri dei Trasporti Ue a Barcellona. Quanto proposto da Valean al Collegio dei Commissari di luglio evidenzia una volta di più la ritrovata autorevolezza internazionale del nostro Paese e la capacità del Vicepremier e Ministro Salvini di incidere sui singoli dossier a Bruxelles”. Così una nota del Mit.
Euro 7, un passo indietro nel nome della ragione
Quello che - di fatto - è un vero passo indietro, un dietrofront augurato da tanti, adesso è finalmente reale. Come si evince dalle note ufficiali pervenute dall'Unione Europea, il fronte compatto dell'Euro 7, ha vinto in nome della razionalità, della ragione. "Il testo approvato oggi profondamente migliorato rispetto alla proposta iniziale della Commissione, risponde ad una visione finalmente concreta, realistica, pragmatica più volte reclamata dall'Italia. Prevale finalmente la ragione sulla ideologia”, dice il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine del Consiglio Competitività in atto a Bruxelles.
"Il nuovo testo rispecchia nella sostanza le richiesta del ’fronte della responsabilità’ coordinato da Repubblica Ceca, insieme con Italia e Francia, che nel merito ha raggiunto una larga e inedita maggioranza in Consiglio, cambiando per la prima volta gli assetti sulla transizione ecologica”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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