Il cassetto dei sogni mai realizzati equivale a un forziere pieno di gemme, che nessuno vedrà mai. Un tesoro che giace in fondo all'oceano, inaccessibile per tutti quanti. Nel corso della storia ci sono tante automobili che si sono affacciate sulla scena, entusiasmando gli appassionati, senza però trovare la chiave giusta per diventare un modello di serie. Vuoi per problemi finanziari dei vari costruttori, vuoi per il poco coraggio di chi doveva prendere la decisione sul semaforo verde. Oggi, tante di loro sono un rimpianto a cinque stelle. Vediamo quali auto mai realizzate ottengono il premio di vera occasione mancata.
Alfa Romeo Kamal
Bella, forse non bellissima. Nel 2003 quando il concept chiamato Alfa Romeo Kamal fu presentato al Salone di Ginevra, l'appeal del grande pubblico nei confronti dei SUV era ancora molto tiepido. Eppure, la linea del (potenziale) primo Sport Utility Vehicle nella storia del Biscione fa ancora gridare al miracolo, perché era decisamente avanti coi tempi. Ottime le proporzioni e gli stilemi, quei tratti distintivi che all'epoca facevano furore grazie alle indovinate 156 e 147. Il valore aggiunto era il "violino di Arese" sotto al cofano, il motore V6 Busso 3,2 litri da 250 CV. Troppo avanti per l'epoca, avrebbe lanciato con vigore la moda del SUV sportivo che piace tanto agli automobilisti degli anni '20 del nuovo millennio. O forse no, chissà.
Porsche 989
C'è stato un tempo nel quale Porsche non viveva nell'oro, ma sguazzava in acque turbolente. Ed è a cavallo tra gli anni '80 e i '90 del Novecento che la Casa di Zuffenhausen pensa alla carta della grande berlina di lusso per risollevarsi. Sotto all'elegante e armoniosa veste, si cela la meccanica sopraffina della 911, supportata da un motore V8 da 4,2 litri dalla potenza di 350 CV. Un'esuberanza che avrebbe posto questa "berlinona" su un livello quasi impareggiabile per le altre. Peccato che nessun ebbe l'ardire di lanciarla sul mercato. Alcune tracce stilistiche della Porsche 989 confluirono sulla prima 911 raffreddata a liquido (996), mentre l'ammiraglia sarebbe arrivata qualche anno più tardi grazie alla Panamera.
Lamborghini Calà, tra le auto mai realizzate
Da non confondere con il mitico Jerry del cinema nazionale, ma Lamborghini Calà è stato uno degli ambiziosi e mai realizzati progetti ponderati per la Casa del Toro dalla Italdesign. I travagliati passaggi di proprietà dell'azienda fondata da Ferruccio Lamborghini stopparono sul nascere l'avventura commerciale di una supercar che funzionava bene su strada e che incantava per la sua linea audace ma, al tempo stesso, classica. Quando nel 1998, Lamborghini confluì definitivamente nella sfera di Volkswagen, la Calà finì nel dimenticatoio senza tornare mai più. Un piccolo e sicuro rimpianto, anche se da lì a poco il costruttore della Motor Valley tornò a spiegare le ali con le varie Murcielago e Gallardo.
Volkswagen W12
Figlia del periodo più sfrontato ed energico della casa di Wolfsburg, la Volkswagen W12 era un attacco diretto al concetto di "auto del popolo". Una supercar straordinaria dalla linee filanti per sconfiggere l'aria e correre via verso velocità supersoniche, grazie al poderoso e immenso motore W12 nascosto sotto al cofano in posizione centrale. Un mostro di potenza e di ingegneria da 6 litri, che avrebbe portato questa VW a giocarsi lo scettro di auto più veloce al mondo con le tradizionali Ferrari, Lamborghini e Bugatti. Un sogno che non si è materializzato giusto per un'inezia. Quel motore, grazie al genio di Ferdinand Piëch, tornò in auge grazie all'erede della W12, la Bugatti Veyron.
Lancia Fulvia Coupé
Fre le auto mai realizzate, riconosciuta all'unanimità come il maggior rimpianto di sempre, c'è la Lancia Fulvia Coupé del 2003, firmata da Flavio Manzoni. Costruita sul pianale della Fiat Barchetta, ritenuto troppo vecchio, la sportiva della Casa torinese non vide mai la luce, dopo aver abbagliato con la propria tutti coloro che la ammirarono in anteprima al Salone di Francoforte in veste di concept car. Bella da togliere il fiato, con proporzioni armoniche, linee classiche ma moderne, fedeli al gioiellino che aveva incantano il Belpaese per oltre un decennio trent'anni prima. Un omaggio alla scuola classica del design all'italiana.
Forse quella vettura avrebbe cambiato le sorti di un marchio che adesso sta tentando una difficile rinascita attraverso un solo modello, la Ypsilon. La Fulvia Coupé (2003) resta il "what if" più grande degli ultimi vent'anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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