Il fuoristrada che non ti aspetti: Fiat Panda 4x4

La Fiat Panda 4x4 è circondata da un'aura di leggenda per le sue insospettabili doti da fuoristrada, che l'hanno resa unica nel panorama automobilistico

Il fuoristrada che non ti aspetti: Fiat Panda 4x4

Uno dei grandi simboli delle Alpi è un animale selvaggio, con delle capacità da scalatore portentose: lo stambecco. Questa capra selvatica è in grado di inerpicarsi su pareti verticali e di restare in piedi, all'apparenza in bilico, su speroni di roccia molto ristretti a picco sul vuoto. Eppure, se qualcuno lo osservasse in modo distratto, non gli darebbe grosso credito come "alpinista". Un po' come tanti potrebbero fare con la Fiat Panda 4x4, che potrebbe essere affettuosamente associata a un coraggioso stambecco su quattro ruote.

L'utilitaria torinese ha costruito attorno a sé un alone da leggenda, ma la fama è ben giustificata. Sulle strade non battute la leggera Panda a trazione integrale ha pochissimi rivali. Rocce, fango, pendii scoscesi, piccoli guadi, niente ferma l'inarrestabile Fiat, come se fosse pervasa da un incantesimo che l'ha resa spavalda. In realtà, la magia l'hanno fatti gli ingegneri che l'hanno progettata quarant'anni fa.

Nelle mani di Steyr-Puch

Fino al 1983, il mondo dei fuoristrada è stato ad appannaggio quasi esclusivo di veicoli duri, cattivi, grandi e specializzati in traversate su strade sterrate. Quando la Fiat ha presentato a giugno la sua utilitaria a quattro ruote motrici, qualcuno storse un po' il naso: "Come potrebbe mai quella scatoletta di latta gettarsi su sentieri rocciosi, irti e faticosi senza spezzarsi in due?". La risposta è sotto gli occhi di tutti, la Panda fin dal primo istante si è dimostrata dedita alla fatica, alla resistenza e si è distinta per una motricità fuori dal comune.

Rispetto alla versione cittadina, il telaio della 4x4 è stato irrigidito, reso più solido e in grado di fronteggiare ostacoli e vie perniciose. Nonostante le migliorie, il peso a vuoto dell'utilitaria torinese rimane molto contenuto (appena 740 chilogrammi) e le consente un'agilità fondamentale per uscire da situazioni sconvenienti. La magia di cui parlavamo poc'anzi, è opera degli specialisti di Steyr-Puch, maestri austriaci della trazione integrale che hanno donato la propria esistenza al servizio dell'offroad. Sotto alle loro cure, la Panda si è trasformata in un fuoristrada unico, grazie alle fornitura date alla Fiat di: frizione, scatola del cambio, albero di trasmissione (diviso in tre parti) e assale posteriore con differenziale e freni. La Panda non possiede il riduttore, ma ha un asso nella manica da utilizzare: la prima cortissima. Tramite questo rapporto così breve, la 4x4 si arrampica dovunque con disinvoltura. L'unico limite che le resta è cielo, anche se forse il suo maggior difetto è l'altezza da terra limitata rispetto a quella di un grosso fuoristrada.

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La Fiat Panda 4x4 diventa un mito

La prima versione della Fiat Panda 4x4 utilizza un motore derivato da quello dell'Autobianchi A112, un quattro cilindri da 965 cc da 48 CV che si dimostra robusto e affidabile. Gli interni sono spartani, semplici e in linea con un mondo, come quello dell'offroad, che bada più alla sostanza che alla vanità. Nel 1985 arriva la prima versione speciale in 5.000 unità, chiamata "Nuova Fiat Panda 4x4", che si riconosce per i fari di profondità supplementari, il portapacchi e le strisce decorative sulle fiancate. Sarà la prima di una lunga serie di allestimenti particolari.

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Insieme al lancio della Panda "Supernova" (in produzione dal 1986 al 2003), anche la 4x4 si rinnova. Nel 1991 dichiara le sue intenzioni con la scritta 4x4 incisa direttamente sul portellone in lamiera, mentre meccanicamente fa una svolta importante: adotta il motore FIRE. L'innovativo propulsore di casa Fiat è un 1.100 da 50 CV (54 a partire dal 1995) con iniezione elettronica Bosch e sistema di scarico dotato di catalizzatore a tre vie e sonda lambda. Si rivela un bel passo in avanti per le ambizioni fuoristradistiche di questo "stambecco" su gomma. In listino ci sono la versione base ed "S" che si affiancano alle più curate Trekking e Country Club. Quest'ultima adotta barre porta-tutto sul tetto e l’inclinometro sul cruscotto e, in qualche modo, è l'erede spirituale della mitica Sisley, che invece sfoggiava con orgoglio rifiniture in Alcantara e finta pelle.

Un 4x4 inarrestabile

La Fiat Panda 4x4 originale rimane in listino fino al 2003, con la sola Trekking. Il mito, nel frattempo, è divenuto leggenda.

Le serie successive hanno conservato la trazione integrale, ma nessuna sarà mai efficace ed estrema quanto quella originale. Datemi una Panda e solleverò il mondo, anzi attraverserò il mondo. Con lei tutto è possibile, basta credere nella magia del suo quattro per quattro e nessun ostacolo potrà mai fermarvi.

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