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Hyundai i20 è la citycar di segmento B del brand coreano, perfetta per chi ricerca una vettura compatta ma senza particolari compromessi sul fronte comfort, tecnologia e dotazione. Nella veste N Line strizza l’occhio alla sportività con un allestimento che - concretamente – la rende più divertente e coinvolgente su strada senza però estremizzare il concetto, come invece avviene sulla i20 N pura. Seppur all’esterno possa ricardarla molto – con un bodykit estetico ben riuscito – a differenziarle vi è in primis il motore, con un brioso 1.0 3 cilindri turbo benzina mild-hybrid da 100 CV (o, in alternativa l’1.2 MPI da 79 CV), contro l’1.6 turbo 4 cilindri da 204 CV della i20 N, oltre ad una differente taratura di assetto, freni, ciclistica e molto altro. Ne si apprezza però la completezza, sia dentro che fuori oltre ad un prezzo che riteniamo essere ragionevole, a partire da 22.700 euro.
Esterni e dimensioni
La griglia anteriore sfoggia un design esclusivo, accentuando l’aggressività del frontale, mentre i badge “N Line” esaltano il carattere sportivo della vettura. Al posteriore, spicca un doppio terminale di scarico cromato dal generoso diametro, che contribuisce a un sound coinvolgente nonostante il motore mild hybrid da 100 cavalli. Il comparto illuminazione è full LED, ad eccezione del fendinebbia, che resta alogeno. Buona la visibilità anche sulle strade più buie, con una firma luminosa che, però, non risulta particolarmente personale o ricercata.
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Le dimensioni rimangono compatte, con una lunghezza di soli 4,07 metri, perfetta per la città e per divincolarsi agilmente nel traffico e nei parcheggi. La sezione più controversa è sicuramente il posteriore. Se da un lato ne si apprezza la sportività con l’estrattore, il doppio scarico e il timido spoiler, ancora non è pienamente digerita la forma dei gruppi ottici che appaiono molto elaborati e d’impatto. A completare la sportività del modello ci pensano gli ottimi cerchi in lega bi-colore da 17” di serie, i vetri posteriori oscurati e gli pneumatici dalla spalla ribassata, oltre ad un profilo inferiore in plastica nera che ricordano le appendici aerodinamiche dei modelli più performanti. Si può avere anche il tetto a contrasto con un sovrapprezzo di 600 euro (ben abbinato al vivace colore “Dragon Red” micalizzato del nostro esemplare). Ampia la possibilità di personalizzazione, con tre tonalità tra cui poter scegliere per calotte degli specchietti, minigonne e altre modanature esterne.
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Discreto lo spazio a bordo
Pur mantenendo un’impronta dinamica, la i20 N Line offre una buona capacità di carico. Il bagagliaio dispone infatti di una capienza minima di 350 litri, che sfiora i 1.200 abbattendo i sedili posteriori in configurazione 40/60. Presenta inoltre un doppio fondo regolabile, sotto il quale è alloggiata la batteria del sistema mild-hybrid, e un pratico vano per riporre la cappelliera dietro i sedili posteriori, agevolando il trasporto di oggetti più voluminosi. Sufficiente lo spazio per i passeggeri posteriori, per brevi gite fuoriporta o per spostamenti in città. Nel caso cercaste però un’auto da famiglia, è forse meglio rivolgersi ad altri modelli in gamma.
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Interni con quel tocco di sportività in più
Anche all’interno si percepisce la “cura N” di Hyundai, che ha sapientemente messo mano ad alcuni dettagli per rendere più vivace e sportivo l’abitacolo. Si parte dall’ottimo volante N, praticamente invariato rispetto a quello già visto su i20 N o la più potente i30 N: ottima l’ergonomia, così come le impunture rosse a vista e le razze sottili, in puro stile sportivo. È realizzato anche in pelle traforata e per le versioni dotate di cambio automatico presenta due bei paddle argentati dietro alla corona. Promosso. Il motivo a cuciture rosse interessa poi tutto l’abitacolo, dal pannello portiera (che integra inserti in simil pelle e plastiche rigide) fino ai sedili che, seppur in tessuto nero, presentano un motivo apprezzabile e delle sponde laterali particolarmente accentuate. Ci piacciono. Rispondono presente anche il freno a mano meccanico (ormai introvabile) e un adeguato numero di vani porta oggetti, sia davanti alla leva del cambio (dove trova posto anche la piastra ad induzione del telefono) che in mezzo al tunnel centrale. C’è anche un comodo poggiabraccio (optional da 265 euro) dotato di pozzetto. Anche i tappetini presentano il logo N Line.
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Infotainment e tecnologia
Seppur si tratti di una citycar, l’aspetto tech non è passato in secondo piano. Si parte con l'infotainment da 10,25” è completo, con un display centrale ben visibile e dotato di compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto, anche se solo via cavo. Non presenta una grafica all’ ultimo grido, ma fa ciò che serve e non si perde in particolari frivolezze. È presente la connettività remota, che permette di controllare alcune funzioni dell'auto da smartphone. Il cruscotto digitale sempre da 10,25” di serie cambia grafica in base alla modalità di guida selezionata, aggiungendo un ulteriore tocco tecnologico. È ben visibile e di facile comprensione. Non mancano i dettagli pratici, come prese USB anteriori e posteriori (sia USB C che tradizionali), sebbene l'illuminazione led interna possa risultare un po’ debole in alcune condizioni (optional sia davanti che dietro e non configurabile). Gli specchietti retrovisori offrono una buona visibilità, ma l'indicatore dell'angolo cieco potrebbe essere più evidente in presenza di forte luce solare. A richiesta, però, il pacchetto “Convenience pack” che per 850 euro aggiunge Blind Spot Assist, sistema di assistenza anti-collisione di svolta e la chiave smart con avvio a pulsante (vivamente consigliato).
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Come va su strada
Abbiamo provato la versione più ricca, dotata dell1.0 3 cilindri turbo mild-hybrid da 100 CV e 200 Nm associato al cambio automatico doppia frizione ora a sette rapporti. L’intero set-up è davvero apprezzabile, con un assetto che si percepisce essere stato adattato per lo scopo. L’auto è ben piantata al suolo, con un’elevata tenuta di strada e una sorprendente direzionalità con l’avantreno. È divertente e coinvolgente da guidare grazie soprattutto alla precisione in inserimento in curva. Palesa anche un timido comportamento sovrasterzante quando si va a rilasciare il gas a metà curva, e ci piace. Contenuto anche il peso, nell'ordine dei 1.250 kg in marcia. Non mette però in secondo piano il comfort, comportandosi ugualmente bene anche sulle buche più profonde e sulle oscillazioni frequenti. La spinta dell’1.0 è davvero vivace, sebbene sui primi istanti si possa percepire qualche incertezza da parte del cambio automatico.
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Si tratta di un selettore a doppia frizione sviluppato internamente da Hyundai che risulta decisamente migliorato rispetto alle prime applicazioni di qualche generazione precedente. Si comporta in maniera egregia soprattutto alle basse velocità, nel traffico e in manovra. È rapido a cambiare rapporto senza neanche far avvertire il vuoto di coppia. A tratti, sembra quasi di guidare un propulsore diesel tanto è fluido e capace di far girare l’1.0 quasi sempre sotto ai 2.000 giri. E ne giova anche il comfort e l’insonorizzazione, comunque buona. A fare da sfondo alla guida si sente sempre il vivace terminale di scarico, che borbotta allegramente soprattutto a motore caldo o con la modalità Sport inserita. In questo caso la reattività del gas si fa maggiore, così come il sound e la progressione. Con 100 CV non ci si deve aspettare prestazioni formidabili (0-100 km/h in 12,1 secondi e 182 km/h di velocità massima) ma l’esperienza al volante (e soprattutto in curva) è sicuramente positiva.
Solo due aspetti mi hanno lasciato leggermente interdetto. La sensibilità del freno e la potenza massima. Il pedale risulta sempre troppo leggero e affonda con troppa facilità, contrariamente a quanto invece riscontrato sull’ancor più piccola i10 N Line, che invece presenta un comando robusto, solido e ben modulabile. Sulla potenza invece, avrei preferito anche 20 o 30 CV in più, poiché la meccanica sarebbe ampiamente in grado di gestire maggiori spinte e sollecitazioni, così da diventare ancor più una “N in miniatura”.
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Consumi e prezzi
L’1.0 mild-hybrid abbinato all’automatico a doppia frizione non risulta una scelta particolarmente parsimoniosa, soprattutto quando si prova a far salire un po’ i giri del motore. Con una guida vivace si sfiorano gli 11 km al litro, mentre guidando con più calma e parsimonia in città si arriva anche a 13/14 km al litro. Eccelle però quando gli spazi si aprono, dove riesce a superare anche i 19 km al litro a 100 km/h di velocità costante. In ambito autostradale, a 130 km/h, i consumi medi registrati si attestano su circa 14 km al litro.
Guardando ai listini, la versione N Line risulta disponibile a partire da 22.700 euro con l’1.2 MPI da 79 CV abbinato al cambio manuale. Il più potente 1.0 turbo mild-hybrid è invece disponibile da 23.900 euro, mente il cambio automatico a sette rapporti si paga 1.700 euro in più, da 25.600 euro.
Tra gli accessori che “mancano” e che possono essere aggiunti, segnaliamo il tetto a contrasto per 600 euro, le vernici opzionali per 700 euro, il Pack Convenience da 850 euro (principalmente utile per la chiave smart) e il bracciolo anteriore da 269 euro. L'auto in prova presenta un prezzo di listino di circa 28.000 euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.